Inchiesta sulla giunta Raggi, «Contatti Muraro-Cerroni»

Inchiesta sulla giunta Raggi, «Contatti Muraro-Cerroni»
di Valentina Errante
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Sabato 19 Novembre 2016, 00:21 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 10:12

Dai rapporti tra l’assessore capitolino all’Ambiente, Paola Muraro, e il ras delle discariche, Manlio Cerroni, allo strapotere esercitato in Campidoglio da Raffaele Marra, il più stretto e chiacchierato collaboratore del sindaco Virginia Raggi.

Il retroscena della defenestrazione di Carla Raineri e i dettagli sul terremoto che la scorsa estate ha portato a dimissioni, allontanamenti e abbandoni improvvisi degli uomini scelti per i posti chiave di Roma capitale, adesso, sono sulla scrivania del procuratore aggiunto Paolo Ielo.

Un fascicolo nato da un esposto dell’ex capo di gabinetto della Raggi che, dopo settimane di polemiche, si è visto arrivare l’inappellabile parere dell’Anac sul suo incarico ed è andata via sbattendo la porta. Poco prima, l’assessore al Bilancio Marcello Minenna aveva fatto lo stesso. Sull’ipotesi che le pressioni, le interferenze e le decisioni non condivise possano avere anche un rilievo penale, o rappresentare un danno erariale, indagano ora la procura di Roma e la magistratura contabile, perché Carla Raineri si è rivolta anche alla Corte dei Conti.

L’ESPOSTO
Del memoriale, zeppo di circostanze e dettagli sulla squadra Raggi, firmato dall’ex capo di Gabinetto Carla Raineri, ma arricchito da elementi forniti anche dall’ex assessore Marcello Minenna, si era a lungo vociferato. Per mesi, la stessa Raineri aveva negato di essersi rivolta al procuratore Pignatone all’inizio di settembre. E invece, l’esposto ha già portato all’apertura di un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato. In procura sono stati convocati sia Alessandro Solidoro, fuggito ad agosto, a un mese dalla sua nomina al vertice di Ama, sia lo stesso Minenna, per far chiarezza sulle anomalie della giunta.

A Solidoro sarebbe stato chiesto dalla procura di riferire in merito alle pressioni della Muraro e alle decisioni assunte nella municipalizzata dei rifiuti che, in poche ore, avrebbero raggiunto Manlio Cerroni. Agli atti c’è anche la defenestrazione di Laura Benente, già responsabile delle Risorse umane in Campidoglio nell’era Marino e poi con Tronca, considerata integerrima. Ad agosto scorso sarebbe stato proprio Marra a pretendere che la Benente firmasse il via libera per fargli frequentare un master a Bruxelles, pagato dall’amministrazione. Marra ne aveva già ottenuto uno di due anni e il dirigente si sarebbe opposto. L’allora vice capo di gabinetto, oggi seduto al posto della Benente, l’avrebbe minacciata, assicurando alla dirigente pesanti conseguenze per il suo atteggiamento. Poi si sarebbe rivolto alla Raggi per chiederne la rimozione. La storia è nota: Laura Benente, che si trovava a Roma con un distacco da Torino, è andata in ferie per una settimana. Al rientro ha trovato gli scatoloni nel suo ufficio ed è stata rispedita in Piemonte. 

LA NOMINA 
Anche sulla fine del proprio incarico come capo di Gabinetto, con un contratto da 193mila euro l’anno, che aveva suscitato non poche polemiche, Carla Raineri, nutre dei sospetti. Perché la richiesta di parere all’Anac di Raffaele Cantone, da parte del Campidoglio, sarebbe partita solo dopo la nomina e, soprattutto, dopo i contrasti tra Rainieri e Marra. La formulazione del quesito inviato all’Anac avrebbe lasciato pochi margini all’autorità Anticorruzione. Insomma, il sospetto della Raineri è che anche lei sia stata fatta fuori. L’ingaggio, intanto, è oggetto di un’inchiesta della procura di Roma (nato da un esposto di Fratelli d’Italia) e anche in questo caso non ci sono indagati, né un’ipotesi di reato. Le indagini vanno avanti, ma adesso è probabile che i pm della capitale si debbano occupare anche della nomina del fratello di Marra, Renato, sulla quale Cantone ha appena avviato un’istruttoria.
 

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