«In città più antenne che famiglie» e nasce l'operazione “Tetti puliti”

«In città più antenne che famiglie» e nasce l'operazione “Tetti puliti”
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Martedì 2 Dicembre 2014, 05:34
IL PROGETTO
Una giungla di antenne, così numerose da oscurare spesso alcuni degli scorci più belli di Roma, come il Cupolone, l'Altare della Patria, i palazzi stile liberty. Sono oltre un milione quelle antenne, una sue due non è più utilizzata, ma è rimasta lì, sui tetti, abbandonata. È lo skyline della «grande bruttezza», documentato in un book fotografico presentato ieri dalla Cna, che ha illustrato l'iniziativa «Tetti puliti», per migliorare il decoro della città, scegliendo Roma come città pilota. Iniziativa lanciata in collaborazione con Anaci (associazione degli amministratori di condominio) e Fait, azienda leader nel settore delle telecomunicazioni sul mercato romano. Non usa mezzi termini il direttore della Cna Lorenzo Tagliavanti. «È una giungla a cielo aperto, con tanto di liane - i cavi che penzolano - In città ci sono più antenne che famiglie». Il progetto Tetti Puliti è un'iniziativa che punta a incentivare l'installazione di impianti di antenna centralizzati a fibra ottica sugli edifici in città, con la contestuale dismissione degli impianti esistenti, nel rispetto delle norme ambientali.
I NUMERI

Entrando nel dettaglio dei numeri, secondo quanto illustrato dalla Cna, sono 1,3 milioni le antenne installate sugli edifici di tutta Roma per i servizi di telecomunicazione attraverso il canale terrestre. Servizi di cui usufruiscono circa 700mila utenti: molti hanno più di un'antenna o non hanno rimosso quelle non più utilizzate. Al totale si aggiungono le circa 400mila parabole di abbonati e quelle non eliminate da chi, nel corso degli anni, ha disdetto il contratto. Come si è arrivati a questa giungla ad alta quota? La Cna spiega: «Le norme che disciplinano le antenne televisive terrestri e satellitari riceventi sono disattese. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: danni al profilo paesaggistico, architettonico e ambientale della città». «Togliamo le grandi bruttezze alla Grande Bellezza - esorta Tagliavanti - Il progetto “Tetti puliti” è un'idea semplice che ha risultati immediati e su vari livelli: il primo è una città più bella; il secondo è l'aumento del tasso tecnologico dei nostri edifici sia dal punto di vista della rete, sia della ricezione televisiva; il terzo è il tema ambientale». Spetterà all'Assemblea Capitolina - sottolineano i promotori - adottare le misure necessarie alla concreta applicazione degli obiettivi previsti nel progetto. Intanto ieri è stato lanciato l'hashtag #tettipuliti con cui tutti i romani potranno documentare il degrado postando foto su Twitter e sulla pagina fan di Facebook della Cna di Roma.
Michela Giachetta
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