La Vis sceglie un allenatore di curriculum, ma esterno ai giri noti. Sassarini è infatti reduce da una sfortunata esperienza in Lega Pro con l’Albinoleffe (esonerato dopo 11 giornate) che faceva seguito a positive esperienze in D. Su tutte gli ultimi due anni al Seregno con altrettanti playoff: il primo conquistato in rimonta dal penultimo posto, il secondo vinto, ma con il mancato ripescaggio in Lega Pro. Prima ancora panchine ingombranti come Venezia e Spal e un’Eccellenza vinta con la Pianese a scapito della ben più blasonata Pistoiese. Un episodio che fece breccia nel diesse Stefanelli, al tempo dei suoi trascorsi da centravanti della Pistoiese: “Un pallino che ho da quei tempi e che ho continuato a seguire e apprezzare – dice il direttore sportivo vissino – Lo reputavo un sogno nel cassetto non realizzabile”. Invece è stata decisiva la voglia di Vis di Sassarini: “Per scegliere mi è bastato aprire il web e vedere gli ultras col Fano – racconta il tecnico spezzino - Qui c’è una piazza che trasmette emozioni e che da troppi anni non vive la realtà che merita. Ma soprattutto ci sono basi importanti: alla Spal, sparita la società, sono diventato l’ultimo zimbello; qui ho trovato persone perbene che vogliono fare calcio”. E qual è il calcio di Sassarini? “Quello di una squadra gestita dal passaggio. Che non butta pallonate, né economizza sul risultato. Che arriverà sempre attraverso un’idea di gioco”. Con Sassarini arriva anche il collaboratore Michele Grassi, fedelissimo del tecnico nelle ultime tre stagioni.
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