«Poteva essere una tragedia - ha commentato Donato Capece, segretario del sindacato autonomo Sappe - sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari in servizio, che sono rimasti intossicati. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari di servizio a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza». Come denuncia il sindacalista, «la situazione, a Pesaro e nelle carceri italiane, resta grave e questo determina difficili, pericolose e stressanti condizioni di lavoro per gli agenti. E sebbene l'Italia risulti di fatto inadempiente rispetto alla sentenza Torreggiani della Corte europea per i diritti dell'uomo, il rinvio al giugno 2015 per un'ulteriore valutazione sull'attuazione delle misure decise dal governo per affrontare il problema del sovraffollamento segna il fallimento delle politiche penitenziarie adottate dal Dap, Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria».
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