Innamorato pazzo, sfida l'ex di lei e gli conficca le cesoie in gola

Innamorato pazzo, sfida l'ex di lei e gli conficca le cesoie in gola
2 Minuti di Lettura
Sabato 12 Luglio 2014, 12:45 - Ultimo aggiornamento: 16:31
OSIMO - Duello per amore a Osimo, conficca le cesoie in gola all'ex della donna di cuo era gelosi. Ancora un retroscena allucinante nella ricostruzione di quanto avvenuto questa notte a Osimo. Sono state le grida della donna ed il forte trambusto durante la colluttazione dei due uomini, a rendere una notte movimentata in un condominio osimano, i cui inquilini, dalle ore 1 di oggi, hanno più volte telefonato ai carabinieri per chiederne l’intervento immediato e salvare una donna 50enne in balia dei due energumeni che si affrontavano furiosamente a colpi di coltello.



All’arrivo dei carabinieri, l’appartamento veniva trovato a soqquadro con chiazze di sangue rilevate dappertutto. I due uomini venivano prontamente bloccati, immobilizzati e soccorsi, entrambi con vistose ferite sanguinanti, evitando che il reato venisse portato a peggiori conseguenze e mettendo in salvo la donna.



Dalle indagini emergeva che la coppia: P.C. 50enne osimana ed l'ex compagno M.G. trapanese 42enne, nullafacente, venivano assaliti in un’abitazione condominiale da un tunisino pluripregiudicato. Nel corso della colluttazione il siciliano tentava di difendere la donna e se stesso da ferocia del tunisino.



Grazie alle segnalazioni e alla collaborazione dei vicini di casa, i militari operanti in zona, nel corso di un controllo straordinario del territorio, intervenivano prontamente immobilizando e arrestando il tunisino che veniva identificato per: Ghamam Mohamed Naceur, nato in Tunisia, 23 anni, residente ad Osimo, ma di fatto senza fissa dimora, separato, nullafacente.



L’arrestato irrompeva nella casa della donna e, dopo essersi impossessato di una forbice da potatura, aggrediva e colpiva violentemente il rivale siciliano colpendolo con una lama sulla guancia sinistra causandogli la lacerazione della stessa e, con la seconda lama, trafiggendo l’interno della bocca perforando il pavimento della mandibola e la gola, a pochi millimetri dalla vena giugulare. Anche il siciliano tentava di difendersi con un coltello, ma invano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA