Metodo Stamina, gli avvocati a difesa del tribunale
di Pesaro: «Ineccepibili gli atti per le cure a Federico»

Il tribunale di Pesaro
di Elisabetta Rossi
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Lunedì 16 Giugno 2014, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 10:22
PESARO - Questione Stamina. l’ordine del giorno dell’assemblea indetta per questa mattina alle 11 dall’ordine degli avvocati di Pesaro, nella sede a Palazzo di Giustizia. Una questione delicata che ha messo il Tribunale di Pesaro e il suo presidente Mario Perfetti nell’occhio del ciclone mediatico, politico e giudiziario, oltre ad aver diviso e a dividere le coscienze dell’intero Paese, per la decisione di incaricare Marino Andolina (medico indagato dalla procura di Torino proprio per il metodo Stamina) a proseguire le infusioni sul piccolo Federico Mezzina di Fano.

Una decisione che ha messo Perfetti e i giudici del suo collegio nel mirino del Consiglio Superiore della Magistratura e anche del Procuratore generale della Corte di della Cassazione. «Vogliamo spiegare a tutti – dice il presidente dell’Ordine degli avvocati, Arturo Pardi - perché questo attacco al presidente Perfetti, al collegio intero e al Tribunale di Pesaro, sia sbagliato». I legali della città di Rossini si sono infatti subito schierati dalla parte dei giudici pesaresi mentre scoppiava la polemica, che visto l’interessa medico e mediatico, ha subito travalicato i confini locali. «C’era un ordine ben preciso di proseguire con questa cura nei confronti di Federico Mezzina – continua Pardi – e gli Spedali di Brescia si rifiutavano di ottemperare al provvedimento. Bisognava trovare il sistema per fare eseguire questo ordine. E il nostro collegio lo ha trovato. E lo ha trovato semplicemente osservando e facendo osservare la legge». E a spiegare come e perché la decisione di Perfetti e dei suoi due giudici sia stata corretta saranno la mamma di Federico, Tiziana Massaro, che è avvocato, e il legale della famiglia Mezzina, Tiziana Cucco. Tiziana Massaro e Tiziana Cucco ripercorreranno le tappe giudiziarie della vicenda. «Vogliamo anche mettere in evidenza – continua Pardi – che il nostro Tribunale nella sua totalità funziona a dovere. L’attacco del Csm lo ha invece messo in discussione ed è giusto ristabilire la verità delle cose». Intanto, grazie al provvedimento del collegio, il piccolo Federico, che è affetto dal morbo di Krabbe, ha potuto ricevere la settima infusione agli Spedali di Brescia. La prossima dovrebbe essere fatta al massimo entro i prossimi 45/60 giorni. Sempre che nel frattempo non arrivino altri stop. Tra gli i contrari al metodo Stamina di Vannoni, infatti, figurano in prima linea il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, la senatrice Pd Elena Cattaneo e l’assessore alla Sanità della Lombardia Mario Mantovani che ha chiesto la sospensione delle infusioni con il metodo Stamina fino a quando non ci saranno i risultati del comitato scientifico.
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