Camilla Di Pietro scomparsa a 18 anni per una malattia: folla in lacrime ai funerali a Macerata. «Una morte incomprensibile»

La giovane studentessa è deceduta sabato: in tantissimi questa mattina al funerale nella cattedrale di San Giovanni. Un amico: "Sei e resterai il fiore più bello"

Addio a Camilla Di Pietro, morta a 18 anni per una malattia: folla in lacrime
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Lunedì 9 Ottobre 2023, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 19:45

Forza, coraggio, leggerezza. Era, è, tutto questo Camilla Di Pietro, studentessa diciottenne di Macerata, morta a causa di una malattia anche ha combattuto per cinque anni. Un tempo fatto di paure per quel male che non se ne voleva andare ma anche di speranza per i passi avanti che le cure le facevano fare. Questa mattina il capoluogo marchigiano si è fermato per salutare Camilla, ragazza bella dentro e fuori, brillante studentessa del liceo Classico Leopardi, tenace e determinata nel voler sconfiggere quel mostro orribile che purtroppo ha avuto il sopravvento. La cattedrale di San Giovanni, in centro storico, era gremita di gente, piena anche piazza Vittorio Veneto dove in tantissimi hanno assistito alla funzione religiosa e si sono stretti, in un forte abbraccio, al dolore immenso di papà Stefano Di Pietro,  ex assessore del Comune di Macerata con la giunta di centrosinistra di Giorgio Meschini e poi segretario cittadino del Pd, di mamma Giorgia, della sorella Agata, del fratello Tommaso, della zia Francesca e dei nonni Aldo e Giulia, storici commercianti dell’omonima boutique. Una famiglia molto conosciuta e amata come lo era Camilla.


Sono stati i compagni di classe e gli amici di Camilla a tratteggiare la bellezza di questa giovane piena di vita, che non li lascerà mai. «Ehi Pupa, come va?» le dicono gli amici che si avvicendano al microfono nella cattedrale. «Probabilmente avresti sdrammatizzato anche in un giorno come questo, perché prendere la vita con leggerezza era ciò che ti riusciva meglio, ecco perché di te ci rimarrà nel cuore oltre all’irrefrenabile forza, all’immenso coraggio, la freschezza e la giocosità di chi vive la vita come una sfida quotidiana e sempre senza rinunciare al sorriso». Parole che toccano il cuore di tutti. Un applauso rimbomba in chiesa, poi un altro e un altro ancora. La prof parla dei colori della vita, la «trama della vita». Un amico aggiunge: «Ciao Pupa, mi hai sempre ispirato per la tua resilienza, per la tua forza di affrontare le giornate, ti arrabbiavi quando mi vedevi triste per cose inutili e mi dicevi: “Fa come me, fregatene e divertiti”.

Ti ho portato un tulipano anche se il fiore più bello sei e rimarrai per sempre tu».


Una morte «incomprensibile» come l’ha definito il parroco nell'omelia e ha aggiunto: «Quando sperimentiamo lo smarrimento ricordiamo dove è diretta la nostra vita, non dobbiamo perdere di vista la meta. Verso dove camminiamo? Per cosa vale la pena di vivere? Non dobbiamo vivere alla giornata, senza uno scopo, un traguardo». Le offerte raccolte durante la funzione, per volere della famiglia Di Pietro, sono destinate alla Fondazione Tommasino Bacciotti.


In chiesa tantissimi politici che hanno condiviso il percorso politico e amministrativo di Stefano Di Pietro: c’erano l’ex parlamentare Adriano Ciaffi, l’ex sindaco Giorgio Meschini, gli ex assessori Alferio Canesin e Giovanni Di Geronimo, gli ex presidenti della Provincia Giulio Silenzi e Antonio Pettinari, l'ex assessore regionale Angelo Sciapichetti. Presente anche la sindaca di Civitella del Tronto,  Cristiana Di Pietro. Il nonno di Camilla, Aldo Di Pietro è originario della frazione di Collebigliano. Nelle prime file il sindaco Sandro Parcaroli con la fascia tricolore. 

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