Ma Zuccatelli, ai vertici del Geriatrico dal 21 febbraio 2011, non ci sta. Sostiene che la risoluzione del contratto sia illegittima e si dice pronto a dar battaglia a Palazzo Raffaello presentando ricorso al Tar e al Tribunale del lavoro.
«Sono offeso e indignato – tuona il manager – per la scorrettezza della Regione che mi ha liquidato con una lettera, senza rispondere a due missive inviate a metà febbraio e il 7 aprile. Questo è il trattamento ricevuto dopo tutto il lavoro fatto per la sanità marchigiana dal 2002 e gli importanti risultati conseguiti».
Zuccatelli sostiene che l’interruzione del contratto di lavoro sia illegittima. I motivi? «Sono stato nominato direttore generale dell’Inrca – spiega il manager – il 21 febbraio 2011. L’incarico sarebbe dovuto durare quattro anni, con possibilità di restare in carica fino a dopo le elezioni. Il 17 febbraio ho scritto al presidente Spacca, agli assessori Mezzolani e Marcolini e al direttore del Servizio salute Ciccarelli per informarli come, in mancanza di un atto formale, avrei continuato a lavorare. Non ho ricevuto risposta. Il silenzio mi ha consentito di restare in carica, in proroga, per altri 45 giorni, ovvero fino al 7 aprile».
Martedì il manager ha inviato una seconda lettera ricordando la scadenza del termine di proroga. «Anche in questo caso – aggiunge Zuccatelli – nessuno si è degnato di rispondermi. Così mercoledì, in qualità di direttore generale dell’Inrca, sono stato a Roma per concludere delicate trattative che nelle prossime settimane porteranno nelle casse della Regione ben 16 milioni». Poi la lettera di interruzione del contratto arrivata solo ieri. Per Zuccatelli è illegittima. «Se volevano licenziarmi – conclude – dovevano farlo nel giorno della scadenza, il 7 aprile. Invece mi hanno lasciato al mio posto per altri due giorni, prolungando implicitamente l’incarico fino a fine legislatura».