Macerata, giudice di pace in centro storico
gli avvocati: «Troppo lontano, solo disagi e disservizi»

Palazzo Trevi Senigallia (foto Calavita)
di Nicola Paciarelli
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Martedì 23 Settembre 2014, 14:22 - Ultimo aggiornamento: 16:06
MACERATA - Giudici di pace a Palazzo Trevi Senigallia, gli avvocati maceratesi tornano a ribadire la loro contrariet sulla scelta dell'immobile, che verr inaugurato il 3 ottobre. A esprimersi contro la decisione dell'amministrazione sono alcuni degli avvocati che siedono anche sui banchi del Consiglio comunale.



Fabio Pistarelli, capogruppo di Fi, spiega: «Come al solito la giunta Carancini va avanti a forza di cose rimediate, visto che Palazzo Trevi Senigallia era stato ristrutturato per ospitare l'Istituto per le relazioni con l'Oriente. Poi, invece, quando la giunta ha dovuto trovare una soluzione per la sede dei Giudici di pace, Carancini ha scelto questo immobile senza tener conto di tutte le segnalazioni che gli erano arrivate da più parti, ovvero l'inadeguatezza degli spazi, il fatto che il palazzo è totalmente decentrato rispetto al Tribunale a agli altri uffici giudiziari e la mancanza di un parcheggio».



Bocciata, dunque, la scelta di Palazzo Trevi anche da parte di Pistarelli che conclude: «Questa è una soluzione che non risolve nulla, che scontenta tutti e che non dà alcuno slancio al centro storico. Gli operatori della giustizia dovranno fare i salti mortali per dividersi tra Tribunale e centro storico e ciò creerà un enorme disagio».



Riccardo Sacchi, collega di partito di Pistarelli, anche lui avvocato, sottolinea un altro aspetto: «Lo studio tecnico che ha dato l'agibilità all'immobile ha raccomandato di fare altre uscite di sicurezza, visto che sono poche rispetto alle persone che verranno ospitate. Il Comune dice di aver sanato questa situazione, ma voglio controllare se è davvero così e a breve farò un'interrogazione in merito».



Sacchi, poi, continua: «Con l'accorpamento di più Giudici di pace, nei giorni di udienza si rischia di arrivare a oltre 250 persone che nello stesso momento saranno presenti nell'immobile: siamo sicuri che sia tutto a norma e che non si esporranno le persone a rischi? Purtroppo, come sempre, il Comune non ha saputo muoversi per tempo e trovare altre soluzioni molto più comode. Penso – conclude Sacchi – alla scuola Pannaggi, al Genio Civile, all'ex Inam. Sarebbe bastato solo pianificare, assieme agli enti o ai privati proprietari di quegli immobili, e avremmo avuto una soluzione ottimale».



Le perplessità sull'operazione vengono anche da Bruno Mandrelli, avvocato e consigliere del Pd: «Lo dissi a suo tempo che questa soluzione mi convinceva poco e lo ripeto. Il fatto che gli uffici del Giudice di pace vengano collocati così lontano dal Tribunale potrà creare sicuramente problemi logistici. Ormai, però, la cosa è fatta, staremo a vedere».



Andrea Netti, capogruppo Pd, aggiunge: «Lo spostamento del Giudice di pace crea disservizi e problematiche oggettive. Allora, visto che la soluzione è stata guidata da esigenze economiche, ovvero la locazione remunerativa di quell'immobile al Ministero, il mio auspicio è che una parte di quel denaro venga utilizzato dall'amministrazione comunale per una navetta gratuita che colleghi direttamente e costantemente la sede del Tribunale con Palazzo Trevi Senigallia».