L’inquietante episodio è stato commentato stamane nella sede dell’associazione, a Fano in via Cairoli. Presente lo stesso Gaudenzi, che si è limitato a una battuta: «Non mi lascerò intimidire». L’armatore fanese ha una flottiglia di sei barche per la piccola pesca, che usa in prevalenza reti da posta e reti da circuizione (sono associate alla lampara) per catturare il pesce azzurro, impiegando oltre venti persone tra marinai e collaboratori. L’acido ha corroso una rete da circuizione lunga 900 metri, ripiegata sulla banchina perché in questa stagione non è utilizzata, e dal valore di 2.000 euro. L’episodio è già stato denunciato alla Guardia costiera, che ha assicurato controlli più intensi. Per maggiore sicurezza il Gruppo Pesca prevede di installare la video-sorveglianza.
«L’episodio dell’intimidazione – ha commentato Giardini – non è tanto questione di danno economico, peraltro non trascurabile, quanto di civiltà e di convivenza. Non si possono tacere le azioni malavitose, nascondendosi nell’omertà, per il semplice fatto che rimanendo in silenzio si contribuirebbe a creare un terreno fertile per prepotenti e arroganti. Tutto questo non deve accadere».