Ascoli, degrado e incuria: le vetrine dei negozi chiusi usare come bacheche abusive per i manifesti

Una delle vetrine tappezzate del centro storico
di Andrea Ferretti
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Giovedì 8 Ottobre 2015, 19:34 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 11:30
ASCOLI - Il degrado non è solo scritte senza senso sui sui muri. E nemmeno il rudere di via Vezio Catone, ormai a serio rischio crollo. Il comitato antidegrado - formato dalle associazioni Provincia Nova, Legambiente, Fai, Cai, Amici della bicicletta, Cittadinanzattiva, Coordinamento volontariato Piceno e Italia Nostra - attacca anche su questo fronte evidenziando come le vetrine dei negozi del centro storico che hanno chiuso definitivamente vengono sistematicamente utilizzate per l'affissione (abusiva) di locandine, manifesti e annunci di ogni genere.



Per quanto riguarda il rudere di via Catone, dopo vent'anni e quattro ordinanze sindacali (l'ultima molto recente firmata da Guido Castelli) non ci sono novità, a rischio e pericolo dei residenti e dei numerosi studenti che ogni giorano transitano sotto l'edificio abbandonato da anni, con un giardino paragonabile a una giungla dove ci sono rifiuti, animali vivi e morti. Le proteste del comitato e dei residenti restano inascoltate.