In menette un ascolano di 46 anni accusato di maltrattamenti, lesioni personali gravi e minacce, reati che avrebbe compiuto nei confronti di una ragazza invalida al 75%. Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari nella comunità di recupero dove gli è stata notificata l'ordinanza.
I fatti sarebbero avvenuti ad ottobre 2014 quando l'uomo, benché consapevole della grave malattia della donna, l'avrebbe ripetutamente colpita con pugni al viso e al capo, continuando a lungo nonostante lei, ormai a terra e dolorante, lo implorasse di smetterla.
La vittima è stata soccorsa da un vicino di casa che l'ha trovata a terra dolorante, mentre l'aggressore era ancora nei pressi, visibilmente ubriaco e ancora con l'atteggiamento aggressivo. Immediatamente dopo è stata la madre ad accompagnarla al pronto soccorso dell'ospedale Mazzoni. L'agente in servizio nel posto di polizia del pronto soccorso ha subito acquisito la deposizione della ragazza che ha riferito di essere stata ripetutamente minacciata dall'uomo al grido «ti
ammazzo, ti ammazzo», mentre le stringeva le mani al collo.
A scatenare la violenza sarebbe stato un tentativo di approccio a sfondo sessuale che la donna avrebbe respinto. «Tieni le mani in tasca» le aveva detto la donna dopo essere stata toccata dall'uomo che l'aveva colta alle spalle mentre lei stava eseguendo un lavoretto a casa di comuni amici.
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