Ancona, promesse di guarigioni
con le acque miracolose della Madonna
assolte dalla truffa madre e figlia

Ancona, promesse di guarigioni con le acque miracolose della Madonna assolte dalla truffa madre e figlia
di Gino Bove
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Sabato 17 Gennaio 2015, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 13:18
ANCONA Accuse sciolte in un bicchier d'acqua magica. Il caso delle “acque miracolose”, quelle provenienti dai maggiori santuari e capaci di curare chissà quali malattie, si è chiuso ieri. Il Gup ha assolto con rito abbreviato Enza Maria Ciccolo e la figlia Cinzia Valente dalle accuse di truffa e associazione per delinquere. Disposto il dissequestro della villetta di Numana che, secondo la Procura, la Ciccolo usava come laboratorio. Il fatto non sussiste.



Le due donne sono state condannate a pene pecuniarie per il solo reato di abuso della professione medica. 400euro per la biologa, 300 per la figlia. Assolto dall'accusa associativa anche il presunto collaboratore della Ciccolo, il veneziano Teonisto Alabò. Prosciolte anche le altre due imputate, la barese Mariangela Di Cagno e la milanese Vittoria Semenza. Rigettata la richiesta risarcitoria presentata dall'uomo che aveva messo in moto la macchina delle indagini. Accolta solo quella avanzata dall'ordine dei medici nei confronti della Ciccolo e della figlia per l' esercizio abusivo della professione medica. Risarcimento che verrà ora quantificato in sede civile. La denuncia, le indagini, poi la Procura che ha contestato alla Ciccolo la promessa di guarigioni miracolose con un mix di acque raccolte in diversi santuari mariani. Il tutto, secondo le accuse, allontanando i pazienti dalle cure mediche anche in casi particolarmente gravi.





La Ciccolo avrebbe confezionato e venduto i flaconi, molti dei quali sequestrati dai Nas, in una villetta a Svarchi di Numana. L'immobile era la sede dello studio Giba (Gruppo di ricerca idrofrequenziale per il riequilibrio bioenergetico di individuo e ambiente). La rete avrebbe aperto anche filiali a Bari, Venezia e Milano con lo stesso scopo. Ieri il Gup Paola Moscaroli ha assolto la biologa e la figlia dalle imputazioni più pesanti. Prosciolti del tutto gli altri tre accusati. Soddisfatto il collegio difensivo, composto tra gli altri dagli avvocati anconetani Paolo Pauri e Franco Argentati. La Ciccolo non ha voluto rilasciare dichiarazioni dopo la sentenza assolutoria. Nel corso del procedimento ha sempre sostenuto di non aver mai promesso guarigioni, né di aver venduto alcun tipo di flacone miracoloso. Il marito della donna e un'altra figlia, inizialmente accusati di associazione per delinquere, sono già stati prosciolti in fase di indagine. Per la condanna dell'abuso di professione medica l'avvocato Paolo Pauri aspetta le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro novanta giorni. Poi eventuale ricorso in Corte d'Appello.
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