La malcapitata postò anche un annuncio su facebook, chiedendo pubblicamente aiuto per riavere indietro quantomeno i due cagnolini. Un collaboratore delle guardie zoofile accolse la richiesta e offrì assistenza. L'uomo, ascoltato come testimone, ha raccontato di aver rintracciato i due rom, di averli incontrati in un parcheggio di Ancona, in zona Baraccola, e di aver registrato la conversazione in segreto: «Ammisero di avere i cani e che volevano 800 euro per rilasciarli» ha detto in udienza.
La padrona acconsentì al pagamento e il giorno successivo lo scambio andò a buon fine. Il collaboratore incontrò nuovamente i rom per conto della padrona. Uno di loro lo accompagnò alle porte di casa per poi ripresentarsi pochi minuti dopo con i due cagnolini. La difesa, sostenuta dall'avvocato Silvia Pennucci, contesta l'identificazione dell'unico imputato in vita. Il volontario ha dichiarato infatti di non averlo mai visto prima dell'incontro ad Ancona e non fu mai effettuato un riconoscimento fotografico.
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