Latina, via Quarto, dell'esproprio sapevano tutti: messo nero su bianco dal notaio lo scorso aprile

Latina, via Quarto, dell'esproprio sapevano tutti: messo nero su bianco dal notaio lo scorso aprile
di Monica Forlivesi
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Martedì 20 Gennaio 2015, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 13:50
LATINA - La vicenda di via Quarto, dell'eucalipto tagliato per far posto a una palazzina grazie alla perequazione, assume ogni giorno contorni più gravi e surreali. Venerdì scorso il Comune annulla la concessione edilizia spiegando che è stato trovato un decreto di esproprio dell'80 relativo a uno dei due terreni che il costruttore ha ceduto all'ente in cambio di un premio in cubatura. Si ferma il cantiere. Dell'esprorio nessuno sapeva nulla. Ieri emerge che invece era noto, sarebbe stato sufficiente leggere le carte. "La società acquirente prende atto che la particella 133 è stata occupata dalla viabilità di via Quarto e che è gravata dal suddetto esproprio a favore del Comune di Latina, pertanto dichiara che subentrerà alla società venditrice in ogni eventuale controversia che potrà nascere con il Comune di Latina o con terzi”. Il virgolettato non è tratto da un documento segreto, ma dall'atto con il quale la società Generali ha acquistato dalla società Effebi una delle due aree che ha poi dato al Comune, attraverso la perequazione, in cambio della volumetria necessaria per costruire la famosa palazzina di via Quarto. Non è vero dunque che tre notai non hanno trascritto che quel terreno era stato espropriato, tra l'altro 35 anni fa, perché l'atto datato 7 aprile 2014 è a firma del notaio Enzo Becchetti.



Come è possibile dunque che il Comune di Latina non sapesse che l'area era sua? E' ipotizzabile che l'ente abbia dato alla società un premio in volumetria in cambio di due terreni e che di questi non abbia controllato la provenienza? Un vicenda grave sulla quale il consigliere comunale del Pd Giorgio De Marchis chiede all'amministrazione di aprire un'inchiesta interna: «E' necessario inoltre verificare tutti quei permessi a costruire rilasciati negli ultimi anni, accertarsi che in altre occasioni non siano stati dati premi in cubatura in cambio di aree già di proprietà dell'ente».



Ora occorre capire come è possibile che l'ente abbia annullato la concessione in autotutela solo quattro giorni fa dicendo che è stato trovato il decreto di esproprio. Ammettiamo che il Comune non abbia il controllo del territorio, fatto già di per sé gravissimo, sarebbe bastato leggere l'atto dello scorso aprile del notaio, atto sul quale si basa la perequazione e quindi la concessione edilizia.
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