Ultimi giorni per vedere al Ruspi "Creando con la storia", ovvero Latina raccontata ai ragazzi

L'architetto Pietro Cefaly
di Vittorio Buongiorno
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Lunedì 30 Ottobre 2017, 12:56 - Ultimo aggiornamento: 12:57
Latina com'è l'abbiamo sotto gli occhi. Latina com'era la possiamo vedere nelle foto d'epoca. Ma la mostra Creando con la storia (organizzata dalla Casa dell'Architettura e aperta fino al 31 ottobre al Garage Ruspi, dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 e la mattina solo per le scuole e su prenotazione, sabato 16-19 e domenica 10-19, fino al 31 ottobre) ha il pregio di farci vedere com'era davvero con ricostruzioni tridimensionali e computerizzate e anche come avrebbe potuto essere. Parla del passato con linguaggi del futuro per questo parla ai ragazzi. Ed è stata realizzata con i lavori fatti con gli studenti. «E' la dimostrazione di quanto valore hanno e possono avere progetti di alternanza scuola lavoro» commenta orgoglioso Pietro Cefaly, che della casa dell'Architettura è tra i fondatori e ne è l'anima e il motore. Così, accanto a una carrellata di prospetti di tutti gli edifici di Corso della Repubblica («Cominciata 20 anni fa su tavole con china e matite - racconta - e ultimata oggi con i pc») spuntano anche edifici rimasti sulla carta - come la casa del fascio di Frezzotti - e altri solo abbozzati anche se mitizzati «come quello di Luigi Moretti, il museo che doveva celebrare la potenza costruttrice del Fascismo» racconta Cefaly. Accanto ai documenti - le lettere dell'Alto commissario per l'Agro Pontino al segretario del partito fascista - spunta anche il progetto riesumato dell'autore dell'Accademia della Scherma al Foro Italico. «La voglia di vedere come sarebbe stato per noi era troppo grande - racconta Cefaly - qui si parla un altro linguaggio». Così partendo dai disegni abbozzati da Moretti gli studenti pontini, nell'ambito del progetto di alternanza scuola lavoro, hanno ricostruito un rendering di questo Tempio del fascismo Costruttore con il Monte Circeo sullo sfondo e affacciato sul parco che, allora sì, era intitolato ad Arnaldo Mussolini.
Ma è questa mostra, nella sua veste volutamente minimal, che merita di crescere fino a dare vita al museo non del fascismo costruttore, ma della città costruita, con tutti i suoi difetti ma anche con i suoi pregi per raccontare una storia con non celebri il passato ma che appassioni i concittadini più giovani allo studio della storia pensando al presente e al futuro. «Ma potrebbero essere utili anche per chi amministra e progetta la città perché a volte - commenta Cefaly - nella storia si possono trovare anche le soluzioni di alcuni problemi di oggi».
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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