Latina, sicurezza: quattro scuole a rischio, ma serve un piano per tutti gli istituti

Latina, sicurezza: quattro scuole a rischio, ma serve un piano per tutti gli istituti
di Monica Forlivesi
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Giovedì 8 Settembre 2016, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 12:26
LATINA - Le nostre scuole non sono sicure, quelle di Latina ma anche - ed è una magra consolazione - quelle di mezza Italia. Il Comune ha appena pubblicato un avviso esplorativo per affidare la direzione dei lavori per interventi di manutenzione straordinaria degli impianti antincendio in alcuni plessi della città. Lo scorso anno, l'appalto è scaduto proprio ora, a settembre, della manutenzione degli impianti antincendio si è occupata una ditta di Cisterna che ha inviato due note all'amministrazione, lo scorso febbraio, elencando gli interventi necessari per adeguare presidi e impianti antincendio alla normativa vigente. La mancata esecuzione degli interventi - scrive il Comune - comporterebbe l'inevitabile interdizione di alcuni edifici scolastici con grave pregiudizio per l'inizio dell'anno scolastico 2016-2017. L'ente sta quindi correndo ai ripari, in particolare gli interventi straordinari per i quali si cerca il direttore dei lavori, sono previsti per quattro scuole: la scuola per l'infanzia di Borgo San Michele, la scuola elementare di piazza Moro, la media Corradini e la scuola per l'infanzia di via Sezze. In questi casi si tratta di redigere il progetto esecutivo ed effettuare i lavori, serviranno alcuni mesi.

Il problema però è molto più esteso e conosciuto da tempo. Quasi ogni anno, alla presentazione dei bilanci comunali, si sente parlare di priorità per le scuole, di fondi destinati alla messa in sicurezza, di cifre consistenti, poi però non succede nulla: e lo dimostra la situazione disastrosa. Lo scorso anno, quando si è insediato il commissario straordinario Giacomo Barbato, dopo la sfiducia al sindaco Giovanni Di Giorgi, è trasecolato: massima priorità alla sicurezza, alla manutenzione ordinaria e straordinaria di teatri, piscine e impianti sportivi. Scrisse ai dirigenti comunali dei vari settori competenti di mettere mano subito alla situazione, anche in seguito ai sopralluoghi dei vigili del fuoco. Nella stessa missiva si faceva riferimento anche alla situazione delle scuole: dei 72 plessi di competenza del Comune, infatti, solo 3 avevano il certificato di prevenzione incendi, ai quali quest'anno se ne devono essere aggiunti un paio e ora è in programma l'inizio lavori per altri quattro. Ma la situazione resta pur sempre pessima, tanto più che ora i comuni devono fare i conti con il decreto ministeriale pubblicato lo scorso maggio sull'adeguamento alla normativa antincendio. Parla chiaro: le scuole non a norma (sono il 60% a livello nazionale) dovranno esserlo entro il 31 dicembre 2016. O meglio, dovrebbero essere almeno presentate le Scia. Per il Comune di Latina, e per molti altri, sarà impossibile farlo per tutti i plessi, il problema sono le risorse. Non ci sono, e talvolta in passato sono state perse opportunità di finanziamento perché il Comune non aveva previsto in bilancio i fondi per la progettazione. Evidentemente preferendo destinarli ad altro. Il decreto prevede che i Comuni mettano in atto un piano di adeguamento in più step e la presentazione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), il tutto entro fine anno. L'amministrazione Coletta è al lavoro per pianificare gli interventi, ma reperire risorse per intervenire su oltre 60 plessi ha il sapore dell'impresa impossibile.

Ma quanto servirebbe per mettere a norma tutti i plessi? Secondo l'allora assessore ai Lavori pubblici di Forza Italia Giuseppe Di Rubbo, che lanciò l'allarme scuole nel febbraio 2015, sarebbero serviti 17 milioni di euro per sistemare gli oltre 70 plessi. Ovviamente non c'erano, il problema è: come si è riusciti negli anni ad arrivare a tanto?