Il problema però è molto più esteso e conosciuto da tempo. Quasi ogni anno, alla presentazione dei bilanci comunali, si sente parlare di priorità per le scuole, di fondi destinati alla messa in sicurezza, di cifre consistenti, poi però non succede nulla: e lo dimostra la situazione disastrosa. Lo scorso anno, quando si è insediato il commissario straordinario Giacomo Barbato, dopo la sfiducia al sindaco Giovanni Di Giorgi, è trasecolato: massima priorità alla sicurezza, alla manutenzione ordinaria e straordinaria di teatri, piscine e impianti sportivi. Scrisse ai dirigenti comunali dei vari settori competenti di mettere mano subito alla situazione, anche in seguito ai sopralluoghi dei vigili del fuoco. Nella stessa missiva si faceva riferimento anche alla situazione delle scuole: dei 72 plessi di competenza del Comune, infatti, solo 3 avevano il certificato di prevenzione incendi, ai quali quest'anno se ne devono essere aggiunti un paio e ora è in programma l'inizio lavori per altri quattro. Ma la situazione resta pur sempre pessima, tanto più che ora i comuni devono fare i conti con il decreto ministeriale pubblicato lo scorso maggio sull'adeguamento alla normativa antincendio. Parla chiaro: le scuole non a norma (sono il 60% a livello nazionale) dovranno esserlo entro il 31 dicembre 2016. O meglio, dovrebbero essere almeno presentate le Scia. Per il Comune di Latina, e per molti altri, sarà impossibile farlo per tutti i plessi, il problema sono le risorse. Non ci sono, e talvolta in passato sono state perse opportunità di finanziamento perché il Comune non aveva previsto in bilancio i fondi per la progettazione. Evidentemente preferendo destinarli ad altro. Il decreto prevede che i Comuni mettano in atto un piano di adeguamento in più step e la presentazione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), il tutto entro fine anno. L'amministrazione Coletta è al lavoro per pianificare gli interventi, ma reperire risorse per intervenire su oltre 60 plessi ha il sapore dell'impresa impossibile.
Ma quanto servirebbe per mettere a norma tutti i plessi? Secondo l'allora assessore ai Lavori pubblici di Forza Italia Giuseppe Di Rubbo, che lanciò l'allarme scuole nel febbraio 2015, sarebbero serviti 17 milioni di euro per sistemare gli oltre 70 plessi. Ovviamente non c'erano, il problema è: come si è riusciti negli anni ad arrivare a tanto?