Rifiuti, no alla riapertura della discariche:«Pronti a fare le barricate contro la Regione»

Rifiuti, no alla riapertura della discariche:«Pronti a fare le barricate contro la Regione»
di Monica Forlivesi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Novembre 2016, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 16:47
PROVINCIA - Barricate contro le delibera della giunta regionale 199 del 2016 sulla gestione del trattamento dei rifiuti. Le promette il Consiglio provinciale, lo assicura la presidente Eleonora Della Penna: «Sono pronta a mettermi la fascia e occupare la Regione», ha detto ieri al termine del Consiglio provinciale che ha approvato una delibera con la quale si chiede alle competenti direzioni regionali che la delibera 199 sia assoggettata a Vas, la valutazione ambientale strategica, visto che ora - incredibilmente vista la sua portata - non lo è.

Cosa spaventa tanto presidente e consiglieri della Provincia di Latina? Sintetizza così Eleonora Della Penna: «Prima di tutto noi abbiamo approvato, unica Provincia del Lazio, il Piano provinciale del rifiuti, che prevede un Ambito territoriale che coincide con la provincia e tre sub ambiti. La Regione con questa delibera prevede un unico ambito territoriale regionale, va da sé che questo ci penalizza: se ci va bene diventiamo la discarica di Roma». L'enorme problema, lo spiega il delegato all'Ambiente e sindaco di Formia Sandro Bartolomeo «è che la delibera regionale prevede la possibilità di ampliare le volumetrie dei siti già esistenti per quanto riguarda le discariche, nel nostro caso i due impianti di Borgo Montello. Una scelta inaccettabile». Anche perché, come aveva sottolineato poco prima la dottoressa Nicoletta Valle, dirigente all'Ambiente dell'amministrazione di via Costa, «la Regione ha omesso di valutare l'oggettiva impossibilità di eseguire gli ampliamenti, considerato che il sito è interamente gravato da un procedimento di bonifica, che riguarda l'inquinamento della falda sottostante, oltre ad essere stato posto sotto sequestro dalla magistratura (i procedimenti giudiziari inoltre sono all'attenzione della commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, ndr). Inoltre non c'è più capacità di abbancamento di altri rifiuti». Oggettivamente difficile ipotizzarne la riapertura di questi impianti e il loro ampliamento vista la situazione.

Il Consiglio provinciale si è sentito scavalcato e politicamente offeso dalla decisione unilaterale della Regione, in primis i consiglieri del Partito democratico e il capogruppo Eligio Tombolillo, che ha parlato di delusione e amarezza «siamo arrivati ad una situazione insostenibile». Bartolomeo lo dice senza mezzi termini: «Il rischio è che vengano scaricati da noi i rifiuti di Roma, viene smentito tutto il lavoro che abbiamo fatto, prima di tutto il nostro Piano provinciale che prevedeva di poter gestire il ciclo dei rifiuti direttamente, nel nostro ambito territoriale che corrisponde alla provincia, anziché attraverso aziende private come accade ora, realizzando impianti pubblici che poi vengono gestiti dai comuni con un unico obiettivo: trasformare i rifiuti in risorsa. Questa delibera regionale smentisce e annulla tutta la pianificazione precedente e rende impossibile chiudere nel nostro Ato il ciclo dei rifiuti». Conclude amareggiato: «Detto da un sindaco come me, dello stesso colore politico della Regione... Invito tutti i consiglieri a votare a favore di questa delibera in modo che tu presidente possa avere la maggiore forza possibile nel rivendicare le nostre ragioni a Roma».

Il sindaco di Fondi Salvatore De Meo auspica iniziative ancora più forti, anche legali, contro questa delibera che «ci trasforma in discarica di Roma». Sulle azioni da intraprendere assicura il vicepresidente Giovanni Bernasconi: «La Regione ha 90 giorni di tempo per decidere se intende assoggettare la delibera alla Vas, speriamo lo faccia, in caso contrario presenteremo ricorso al Tar». La delibera è stata approvata all'unanimità.