Zannone, il Parco del Circeo: rifiuti messi in sicurezza, ora lo smaltimento spetta al Comune di Ponza

Il direttore del Parco nazionale del Circeo Paolo Cassola
di Vittorio Buongiorno
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Venerdì 12 Agosto 2016, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 12:23
Non sembra proprio una discarica a cielo aperto. Il mare mosso non consente l'attracco, ma il direttore del Parco nazionale del Circeo, Paolo Cassola, indica il punto dove erano stati lasciati i sacchi neri con i rifiuti raccolti un anno fa da un gruppo di volontari organizzati dal Comune e dalla Pro Loco di Ponza e da allora lasciati sull'isola. «Mercoledì gli agenti della Forestale hanno provveduto a recuperare quei sacchi e a ricoverarli in un luogo sicuro in attesa della disposizione del sindaco di Ponza che è autorità competente sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti, eventualmente per dare massima collaborazione a risolvere la questione. Abbiamo risolto la questione con uno spirito di collaborazione, era una problematica che conoscevamo e aspettavamo di affrontarla comunemente, anche sulla parte dello smaltimento che non compete a noi, l'avremmo fatto ma avremmo commesso un reato».
«L'isola per quanto è possibile è pulita come deve essere - continua Cassola - Ed è a disposizione dei visitatori e delle attività che il Comune di Ponza vuole promuovere, ma è a disposizione anche dei ricercatori impegnati in progetti di ricerca internazionali».



Impossibile sbarcare dunque e verificare de visu la pulizia degli altri punti messi sotto accusa dal primo cittadino di Ponza, ma il direttore mostra le foto. «C'erano anche delle scatole usate per l'eradicazione dei topi che mettevano a rischio le uova delle Berte minori, erano stoccate in un locale e non sono rifiuti: in parte erano già state trasferite a Montecristo per un analogo progetto. Quanto agli altri rifiuti sono lì da anni, abbandonati da chi aveva preso in affitto le strutture dell'isola e dovranno essere rimossi».
 
 


Ma la polemica non accenna a finire. Il sindaco Vigorelli rincara la dose, anche se glissa sui rifiuti raccolti con il progetto organizzato dalla Proloco, e si concentra sul resto: «Mi fa piacere che dopo due anni di assenza da Zannone, chi dovrebbe avere in cura questa splendida isola si sia recato sul posto. Rilevo che c'è voluta una denuncia alla Procura della Repubblica da parte del Sindaco di Ponza per far muovere le auguste membra».
«Mi dicono - aggiunge - che Parco e Forestale vorrebbero incaricare il Comune alla rimozione dei rifiuti, sostenendo che sarebbe compito dell'Ente. Risulta a qualcuno che brande la letto, elettrodomestici, sanitari, reti metalliche, mobili, scaffalature, e quant'altro siano approdate a Zannone con delle mareggiate?». Secondo il sindaco «sono gli scarti di chi in questi anni ha soggiornato sull'isola» ovvero, aggiunge, «Forestale, persone del Parco e ornitologi». Secondo Vigorelli «Chi sporca, pulisce e paga».

Polemica dunque tutt'altro che finita. Un peccato, perché di Zannone bisognerebbe parlare per altro. Per la bellezza dei luoghi (tre gli itinerari per chi volesse cimentarsi), per la sua storia (abitata fin dall'epoca preistorica, poi dai monaci benedettini, fino a quando nel 1927 fu presa in affitto come tenuta di caccia da una famiglia del nord Italia), per il passaggio degli uccelli migratori (fino a 500 specie durante l'anno) e anche per i mufloni portati qui per essere cacciati e da un secolo divenuti stanziali.

Il problema è la gestione dell'isola. Il sindaco di Ponza mal sopporta che dal 79 sia affidata al Parco nazionale. Il presidente dell'Ente Parco, Gaetano Benedetto gli ha risposto più volte pacatamente che «proprio grazie al Parco del Circeo l'Isola è stata salvaguardata». Due mondi e due linguaggi. La polemica continua.
 
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