L'isola pedonale di Latina perderà un pezzo, verso la riapertura al traffico: si torna al 2002

Piazza del Popolo potrebbe essere di nuovo transitabile davanti all'Intendenza di Finanza

Piazza del Popolo nel 2002
di Andrea Apruzzese
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Venerdì 9 Febbraio 2024, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 17:49

MOBILITÀ

Una riperimetrazione delle strade coinvolte; la posa in opera di nuovi arredi e piante in vaso; attività di animazione programmate; e, soprattutto, «colorazione del manto stradale». Sono solo una parte delle ipotesi, rivolte all'isola pedonale, come emergono dalla delibera di indirizzo approvata ieri dalla giunta comunale di Latina.
La delibera, principalmente, affida l'incarico al dirigente del servizio Urbanistica di redigere la proposta progettuale, nell'ambito compreso tra corso della Repubblica, via Eugenio di Savoia, via Pio VI, «contenente un'ipotesi di riqualificazione con interventi leggeri, a carattere temporaneo, che consenta di agire rapidamente e tesare soluzioni in maniera reversibile». Ma, soprattutto, dall'atto emerge una novità: l'affidamento di un incarico, entro 60 giorni, «per la redazione di una proposta progettuale generale, estesa a tutto il nucleo storico della città, volta a esaltare le qualità architettoniche e artistiche del patrimonio di cui si compone il centro storico della città il cui perimetro deve essere riferito sia al nucleo di fondazione che all'ambito individuato dal Ptpr come "insediamenti urbani storici"».

RIDEFIZIONE

In una parola, l'amministrazione intende rivedere non solo l'isola pedonale, ma l'intera area compresa nel primo anello di circonvallazione. E questo perché «è obiettivo di questa amministrazione promuovere e valorizzare il centro storico attraverso misure finalizzate a rafforzare la sua destinazione naturale di luogo di riferimento culturale, oltre che luogo di rappresentanza, di servizi e di residenza, attenti anche alle attività commerciali esistenti attraverso progetti coordinati che possano contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini».
Diversi sono gli obiettivi, come esaltare le qualità architettoniche e artistiche del patrimonio di cui si compone il centro storico o promuovere con costanza l'utilizzo degli spazi pubblici da parte degli operatori commerciali. E, tra le azioni fisiche, figurano: interventi materiali e immateriali con l'obiettivo di rendere nuovamente attrattivo l'intero centro storico e renderlo pienamente fruibile per cittadini e visitatori, riorganizzazione dei rapporti tra spazi pedonali e carrabili; riqualificazione degli spazi pubblici attraverso il rinnovo delle pavimentazioni, realizzazione di aree per la sosta, valorizzazione degli elementi di arredo, individuazione di aree pubbliche dove realizzare parchi giochi per bambini; individuazione e valorizzazione di aree pubbliche particolarmente vocate ad ospitare attività di intrattenimento a vario livello.

RIPERIMETRAZIONE

Di sicuro c'è che l'isola pedonale sarà riperimetrata, con riaperture e nuove chiusure. L'accordo è stato un compromesso. Nel senso che l'isola resterà ma perderà un pezzo, accontentando sia i falchi (che volevano cancellarla e tornare indietro) e le colombe che volevano lasciate tutto com'è. L'accordo è stato trovato, dicono ambienti ben informati del palazzo, c'è la riapertura del tratto di piazza del Popolo davanti l'Intendenza di finanza che consentirà il collegamento veicolare tra corso Matteotti e via Diaz.
In cambio i falchi potrebbero accettare in futuro un allungamento dell'isola su corso della Repubblica fino a piazza San Marco.

«CHIEDIAMO UN CONFRONTO»

Intanto, di fronte alle continue indiscrezioni, Susanna Gloria, presidente di Confesercenti, lamenta come «l'amministrazione non parla con noi, veniamo a sapere le cose dai social o dai media, è da ottobre che personalmente non incontro nessuno. Chiediamo di essere ascoltati, sono dieci anni che siamo chiusi qui dentro e le attività continuano a chiudere. Non siamo contrari all'isola, ma non così». Un appello, cui l'assessore all'Urbanistica, Annalisa Muzio ribatte: «Stiamo ancora valutando tutto, abbiamo due mesi per configurare un progetto: sarà presentato alle associazioni di categoria e agli stakeholder, che coinvolgeremo nelle scelte».
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