Il dormitorio invernale è sempre pieno, ogni notte 55 clochard

Il dormitorio invernale è sempre pieno, ogni notte 55 clochard
di Lorenzo Salone
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Sabato 24 Febbraio 2024, 12:36

L'EMERGENZA

Ore 19. Ci si mette in fila per entrare al dormitorio invernale. Si entra dal parcheggio del palazzetto, 4 alla volta. Chi è più loquace scherza con gli altri, chi lo è meno sta più per i fatti suoi. Ognuno, comunque, ha il suo bagaglio.
E la vita lì dentro. All'entrata si viene registrati, con o senza documento, e si lasciano le proprie borse. Vengono consegnate a tutti federe e lenzuola usa e getta e un kit per l'igiene personale e la doccia. La coperta invece è già sul letto, che viene assegnato agli ospiti di volta in volta. Poi si prosegue, sulla destra si trovano i bagni e le docce. Infine, sorpassato il "pallone" del campo da basket, si arriva al dormitorio: una tensostruttura, con una cinquantina di letti vicini tra loro, e un separè, dove si trovano cinque, sei postazioni separate per le donne.
La mattina seguente, alle 9, si lascia il letto. E si torna per strada. Questo è il dormitorio invernale distrettuale di Latina, che si rivolge ai comuni di Norma, Pontinia, Sabaudia, Sermoneta e, appunto, Latina. «La tensostruttura è stata messa a disposizione e allestita da Croce Rossa Italiana, mentre la cooperativa Astrolabio è assegnataria dell'appalto, e si occupa di fornire l'occorrente agli ospiti, oltre che coordinare le attività del dormitorio con i loro operatori» commenta l'assessore ai Servizi Sociali, Michele Nasso.
«La capienza massima è di 55 persone. L'affluenza è cresciuta col tempo. Nei primi giorni avevamo 20 ospiti, poi via via sempre più fino alle ultime settimane, in cui raggiungiamo quasi sempre il numero massimo, qualche volte anche superandolo. Accogliamo anche persone provenienti da fuori del nostro territorio di competenza. L'obiettivo è quello di dare un posto per dormire a chiunque si presenti qui».
L'assessore si concentra poi sul futuro dell'accoglienza in città. «L'amministrazione punta ad eliminare la temporaneità della tensostruttura, anche per ridestinare l'area al suo scopo originale, quello sportivo. Non ci sono progetti in atto, ma c'è un sentimento, condiviso anche dalla sindaca Celentano, di accoglienza, e a tal fine è forte la volontà di dotare Latina di una struttura che sia permanente, in muratura, che possa assolvere a questa funzione. Non solo per l'emergenza freddo, ma anche in tutte le altre fasi dell'anno, nonché nel malaugurato caso di una calamità naturale».
Lisa Coletto, è la coordinatrice e operatrice del dormitorio. «Accogliamo gli ospiti fino alle 22, a meno che non si arrivi prima a saturare i posti - racconta - C'è l'obbligo per tutti di rispettare delle regole, come il divieto di fumo o di portare alcool o sostanze all'interno del dormitorio, motivo per cui si lasciano i bagagli personali all'entrata. Ci sarebbe anche l'obbligo di fare la doccia, che noi cerchiamo di far rispettare, anche se a volte questo non è possibile. Viene distribuito poi del tè caldo la sera, prima di dormire, e una colazione la mattina, tè e brioche».
Coletto conferma che nell'ultimo periodo il dormitorio è sempre pieno, ed è capitato di dover dire di no a qualcuno. A sua opinione, se si restasse all'interno della zona di competenza del distretto di Latina 2, i numeri sarebbero congrui con il bisogno effettivo.
«Gli operatori si dividono in due turni, uno che va dalle 19 alle 24 e uno che va dalle 24 alle 9 del mattino, che vedono rispettivamente attivi 3/4 e 2 operatori. L'equipe si compone di mediatori culturali, OSS e legali» continua Coletto. «Ciò che proviamo a fare è anche andare oltre alla semplice accoglienza, e orientare gli ospiti ai servizi sociali della città, che per fortuna Latina ha abbastanza sviluppati. Proviamo quindi a parlare con loro, a capirne le esigenze e ad accompagnarli verso gli altri servizi. Questo vale anche per le persone provenienti da fuori il distretto, per cui sentiamo i servizi sociali delle loro zone di provenienza. Tutto per cercare di coadiuvare l'accoglienza ad un processo di reinserimento sociale più completo».
In attesa di progetti futuri, il servizio è attivo dalle 19 alle 9. Chi ha un lavoro sa dove andare, per tutti gli altri cominciano giornate fatte di disagi, ostacoli e tensioni.
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