Casa occupata dal clan sgomberata dopo 10 anni, il proprietario: «Non avevo denunciato per paura»

Il caso scoperto e risolto dai carabinieri

Casa occupata dal clan sgomberata dopo 10 anni, il proprietario: «Non avevo denunciato per paura»
di Laura Pesino
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Venerdì 10 Novembre 2023, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 08:23

Quando i carabinieri hanno raggiunto l'appartamento per sottoporlo a sequestro, lo hanno trovato vuoto ma semi distrutto. Perfino la porta di ingresso era stata buttata giù e gli interni, anche le pareti, completamente devastati.

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Per oltre 10 anni era stato occupato abusivamente, con una palese violazione di domicilio commessa da una donna di 29 anni, che si era stabilita lì con tutta la famiglia. Siamo in piazzale Gorizia, nel cuore del quartiere Nicolosi e la signora è la compagna di Carmine di Silvio, 33enne figlio di Antonio Di Silvio.
L'abitazione in questione è un appartamento privato, in realtà mai abitato dal proprietario ma utilizzato come investimento e dunque quasi sempre affittato.

Dopo l'uscita degli ultimi affittuari però è successo l'impensabile. La famiglia Di Silvio, che probabilmente teneva sott'occhio l'abitazione e sapeva che in quel momento era rimasta temporaneamente senza inquilini, se ne è di fatto appropriata. E' entrata all'interno con tutte le sue cose e da lì non è più andata via nonostante le rimostranze del proprietario e i suoi tentativi di rientrarne in possesso.

L'attività di indagine però è partita solo di recente, appena una decina di giorni fa, quando i carabinieri del nucleo investigativo di Latina, per una serie di altre circostanze fortuite, sono venuti a conoscenza della vicenda e hanno contattato il proprietario per verificare le informazioni. Quest'ultimo, consapevole di avere a che fare con una famiglia ben nota alle cronache, non aveva mai avuto il coraggio di denunciare e si era accontentato di intentare una causa civile per rientrare in possesso di casa sua, ma senza esito. A quel punto i militari, guidati dal tenente colonnello Antonio De Lise, hanno avviato un'attività investigativa sotto la direzione del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, scoprendo che non solo la donna si era insediata nell'appartamento al Nicolosi ormai da diversi anni in aperta violazione di un domicilio privato, ma aveva anche lasciato che fosse il proprietario a farsi carico di tutti gli oneri condominiali e perfino delle spese relative alle utenze domestiche. Dopo l'indagine però la situazione si è sbloccata a stretto giro e proprio nei giorni scorsi i carabinieri hanno notificato e poi dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo dell'abitazione stessa, per poter concludere le indagini e restituire finalmente l'immobile al legittimo titolare. La donna intanto è indagata per violazione di domicilio.

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