Acquisiti i video nella villa del duplice delitto, Sodano trasferito in un carcere militare

Acquisiti i video nella villa del duplice delitto, Sodano trasferito in un carcere militare
di Marco Cusumano
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 11:48

IL DUPLICE DELITTO

E' durato circa un'ora il sopralluogo della Procura di Latina nella casa dove sono state uccise Nicoletta Zomparelli (49 anni) e la figlia Renée Amato (19) a Cisterna di Latina, per mano del finanziere Christian Sodano di 27 anni.
Nella villetta, che sorge alle porte del quartiere San Valentino, sono entrati gli uomini della Squadra Mobile di Latina con il sostituto procuratore Valerio De Luca, titolare dell'indagine. Presenti anche gli avvocati difensori dell'omicida, Lucio Teson e Leonardo Palombi, e il legale della famiglia Amato, Marco Fagiolo. Gli investigatori si sono concentrati soprattutto sulle apparecchiature elettroniche presenti nella villa unifamiliare, in particolare sul sistema di videosorveglianza che potrebbe aver ripreso tutte le drammatiche fasi del duplice omicidio. La polizia ha sequestrato un hard disk, la memoria fisica che dovrebbe aver raccolto le immagini registrate dalle videocamere installate nella villa.

L'ANALISI DEI FRAME

Ora si procederà a un'analisi dettagliata di tutti i frame, per ricostruire tempi, spostamenti e dinamica dell'aggressione. Al momento la ricostruzione dei fatti è basata unicamente sulle testimonianze di Christian Sodano e di Desyrée Amato, l'unica sopravvissuta alla furia omicida del finanziere. Dai video si potrà avere finalmente un riscontro preciso rispetto a quanto dichiarato dai due ex fidanzati, il che sarà fondamentale anche perché le due versioni non combaciano perfettamente, pur essendo sostanzialmente simili.
Le tracce individuate nella casa del delitto confermano la ricostruzione della dinamica così come emersa nei giorni successivi al delitto. Le due vittime sono state colpite nel soggiorno dell'abitazione, mentre Desyrée Amato (ex fidanzata di Sodano) era chiusa in bagno per sfuggire al killer. Lui ha tentato di sfondare la porta prendendola a calci, poi la ragazza è fuggita, prima in camera della sorella, poi in giardino dove è riuscita a nascondersi sfuggendo a Sodano.
Per uccidere Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, Sodano dice di aver esploso quattro colpi. Ma Renée non è morta sul colpo, la sorella Desyrée si è resa conto che si muoveva ancora e ha ripetutamente urlato a Sodano «Chiama qualcuno, chiama qualcuno!». Forse poteva essere salvata. Lui invece si è avvicinato e ha esploso due ulteriori colpi «per non farla soffrire», usando le parole da lui pronunciate davanti al magistrato durante la confessione.

«HO SENTITO ALTRI COLPI»

La chiara volontà di uccidere è espressa chiaramente dal giudice Giuseppe Cario nell'ordinanza di convalida del fermo, nella quale sottolinea «l'intento preciso di portare a termine il proposito omicida». Circostanza confermata dall'elevato numero di colpi esplosi: la pistola d'ordinanza Beretta PX4 calibro 9X19 contiene dai 10 ai 15 proiettili, ma nel caricatore sono state trovate soltanto 6 cartucce inesplose. Altri colpi, secondo la versione di Desyrée, sono stati esplosi da Sodano mentre lei fuggiva. «Mentre ero nascosta tra i bins (contenitori di plastica, ndr) ho sentito due spari e lui poi mi chiamava urlando De... De...».
Da chiarire se effettivamente il finanziere sia uscito in giardino per poi rientrare ed esplodere gli ultimi due colpi contro Renée. E' possibile anche che tutto sia avvenuto all'interno della villetta. Ulteriori dettagli potranno arrivare dall'analisi dei video delle telecamere esterne e interne.

IL TRASFERIMENTO

Intanto Christian Sodano ha lasciato il carcere di Latina. E' stato trasferito in un'altra struttura penitenziaria, un carcere militare, non su richiesta dei suoi difensori ma su disposizione del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Non è escluso che nei prossimi giorni venga riascoltato dal sostituto procuratore, così come potrebbe accadere per Desyrée, la cui testimonianza sarà fondamentale anche per ricostruire le minacce precedenti al duplice delitto. Il processo sarà infatti caratterizzato da una battaglia tra accusa e difesa sull'aggravante della premeditazione.

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