Uccise il datore di lavoro che la molestava, ma per la Cassazione non è legittima difesa: condannata a otto anni

Dopo aver subito l'ennesima avance sessuale, il 24 novembre 2021 Mide Ndreu uccise Antonio Amicucci, per il quale lavorava come colf

Uccise il datore di lavoro che la molestava, ma per la Cassazione non è legittima difesa: condannata a otto anni
3 Minuti di Lettura
Venerdì 1 Marzo 2024, 13:38 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 08:51

Non si è trattato di legittima difesa. Questo il responso della Corte di Cassazione, che ha confermato oggi la condanna a otto anni di carcere nei confronti di Mide Ndreu, la cinquantaduenne che nel 2021 uccise a Novara il pensionato Antonio Amicucci, per il quale lavorava come colf.

Nada Cella, prosciolta Annalucia Cecere: era accusata dell'omicidio nel '96. La famiglia: «Attoniti e dispiaciuti»

La condanna

È stata condannata a otto anni di carcere Mide Ndreu, la cinquantaduenne che il 24 novembre 2021 accoltellò a morte Antonio Amicucci, il pensionato di 68 anni per il quale lavorava come colf.

Una condanna confermata oggi dalla Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso della difesa dell'imputata e la richiesta della procura generale di annullamento con rinvio a un nuovo appello per valutare l'ipotesi della legittima difesa. Condannata inizialmente a sedici anni e mezzo per omicidio volontario in primo grado, la donna lo scorso anno era riuscita ad ottenere dalla Corte d'Appello di Torino il riconoscimento delle attenuanti generiche e quella specifica della provocazione, con una riduzione della pena a otto anni. Nel giudizio di secondo grado l'avvocato era anche riuscito a ottenere una perizia psichiatrica sull'imputata, alla luce di due tentativi di suicidio, uno a gennaio del 2023, quando aveva tentato di impiccarsi in casa, e uno a febbraio sempre dello scorso anno, quando aveva ingerito della candeggina. 

Le indagini

La sentenza definitiva della Cassazione arrivata oggi ha confermato quello che era emerso dalle indagini. Dopo aver subito l'ennesima avance sessuale, il 24 novembre del 2021 Mide Ndreu avrebbe impugnato un coltello da cucina per poi colpire tredici volte e uccidere l'uomo per il quale lavorava come colf, Antonio Amicucci. Arrestata dai Carabinieri di Novara, la donna aveva subito parlato delle molestie subite da tempo, giustificando l'accoltellamento come legittima difesa ed evidenziando di aver reagito d'impeto e senza volontà di uccidere il pensionato. Assistita dall'avvocato Giuseppe Ruffier, Mide Ndreu ha sempre detto che non era sua intenzione ammazzare l'uomo per cui lavorava: «Lui voleva molestarmi e io mi sono difesa». Sottoposta in appello a una perizia psichiatrica, la cinquantaduenne è stata riconosciuta capace di intendere e volere: «Mide Ndreu vive certamente una situazione di disagio e di problematiche psicologiche, ma queste non hanno rilevanza dal punto di vista processuale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA