Fulvio Filace era morto in auto, in uno "strano" incendio. «Noi cerchiamo giustizia perché sicuramente qualcosa non ha funzionato. Ciò che è strano è che stavano in un'auto da provare, su una Tangenziale e non con persone esperte e tute ignifughe. Così, buttati allo sbaraglio. Con prove assurde che secondo me si fanno in laboratorio, in una pista»: è la denuncia di Rosaria Corsaro, la mamma dello studente che a giugno morì a Napoli nell'incendio di un'auto sperimentale insieme alla ricercatrice dell'Istituto Stems del Cnr Maria Vittoria Prati. Oggi ha ricevuto la laurea magistrale alla memoria in Ingegneria Meccanica per l'energia e l'ambiente dall' Università di Napoli Federico II.
Studente morto in auto a fuoco, la denuncia
In un'aula gremita di studenti, con i familiari in prima fila, tanta commozione.
IL RETTORE
«È stata una tragedia immane. Non ho parole. Le posso assicurare che andremo fino in fondo perchè questa è una cosa inimmaginabile». Lo ha detto il rettore dell'universita Federico II, Matteo Lorito, parlando con Rosaria Corsaro. «I ragazzi - ha aggiunto il rettore - vengono da noi per essere accompagnati e lanciati verso il futuro non certo per trovarsi in situazioni come quella che abbiamo visto. Noi ancora non sappiamo cosa sia successo, non riusciamo ancora ad avere informazioni ma siamo più decisi che mai ad andare fino in fondo perchè gli sforzi che facciamo per questi ragazzi, per dare loro la possibilità anche di scoprire il mondo della ricerca non possono finire in questo modo». E a chi gli chiede se si costituirà parte civile al processo, Lorito ha detto: «Certo. Aspettiamo che le cose vengano messe in chiaro. Se ci sono responsabilità andremo fino in fondo. Saremo con la famiglia. Anche noi siamo parte lesa: era ed è un nostro studente».