Grignani in tribunale: «Avevo bevuto, ho gli attacchi di panico, ma niente coca»

Grignani in tribunale: «Avevo bevuto, ho gli attacchi di panico, ma niente coca»
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Lunedì 14 Luglio 2014, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 16:56

Soffro di attacchi di panico, non ho assunto cocaina recentemente e ho solo bevuto qualche birra. Gianluca Grignani si è giustificato così, davanti al giudice monocratico di Rimini, dove è comparso per rispondere nel processo per direttissima di resistenza e lesioni aggravate nei confronti di due carabinieri di Riccione.

«Mi sono arrabbiato con mio cugino - ha spiegato in tribunale - che vedendomi agitato ha mandato via mia moglie e i miei figli. Temevo per la mia incolumità. Ho paura che mia moglie chieda il divorzio». Grignani, difeso dall'avvocato Pasqualino Silvestre del Foro di Roma, ha anche detto di voler risarcire i due carabinieri feriti, che si costituiranno parte civile con l'avvocato Stefano Caroli.

Il giudice ha convalidato l'arresto e poi ha rimesso in libertà il cantante con l'obbligo di firma, tre volte a settimana, in attesa del processo fissato per il 16 settembre, che, come Grignani stesso ha ricordato in aula, per una strana coincidenza della vita è anche la data in cui sarebbe prevista l'uscita del suo nuovo disco dal titolo «A volte esagero». Il pubblico ministero in udienza, Leonardo Berardi (il fascicolo è stato istruito dal sostituto procuratore Davide Ercolani) aveva chiesto gli arresti domiciliari. Camicia bianca, jeans e stivale da rocker, capelli legati in una coda, Gianluca Grignani è arrivato intorno alle 9.30 in tribunale scortato dai carabinieri. Passo sicuro e rabbia sbollita, Grignani è entrato in aula intorno alle 10.30. Lui la sua versione dei fatti, ieri, l'ha già raccontata su Facebook, ma stamattina ha dovuto ascoltare con calma quella dei carabinieri che, sabato sera intorno alle 20, sono dovuti intervenire nel suo appartamento a Riccione.

Come ricostruito dall'accusa, a chiamare i militari, sabato sera è stato il cugino. Vedendo Grignani agitato continuare una discussione sopra le righe e dopo aver atteso che moglie e figli del cantate uscissero di casa, ha chiamato il 112, che ha trovato Grignani in strada che urlava. L'hanno calmato un pò e portato in casa, dove ha continuato a sfogarsi a suoni di insulti, minacce e improperi. Nell'agitazione ad un certo punto Grignani avrebbe spintonato e fatto cadere a terra un carabiniere. Nel tentativo di sottrarsi al fermo, Grignani avrebbe anche fatto irruzione in un hotel vicino al suo appartamento terrorizzato gli ospiti nella hall.

Una volta in caserma, continuato a dare in escandescenza, avrebbe tirato calci al ginocchio di un altro militare. A quel punto, Grignani ha chiesto l'intervento di un'ambulanza per il Pronto soccorso di Riccione. Sottoposto alle cure del caso per «agitazione psicomotoria in esotossicosi», con un tasso alcolemico nel sangue di 3,15 g/l, il cantautore ha passato qualche ora in caserma e poi è stato portato a casa, in attesa della direttissima. La prognosi invece per i due carabinieri va dai 5 ai 7 giorni. Viste le tracce di cocaina nel sangue di Grignani, i militari hanno dovuto perquisirne l'abitazione. In casa però i carabinieri non hanno trovato droga.

Il 16 settembre, il giudice nell'emettere la sentenza dovrà tenere conto dei precedenti di Grignani che ha alle spalle una sentenza per violenza privata nel 2006 (4 mesi di reclusione sostituita con una multa da 4.560 euro poi indultata) e un patteggiamento a 6 mesi, pena sospesa, nel 2008 per cessione illecita di droga. La pena sospesa, dunque, per una seconda volta potrebbe essere in dubbio e l'alternativa sarebbero i servizi socialmente utili. Nei corridoi, in attesa della fine del processo, molti curiosi per vedere il cantautore uscire dall'aula che, però, a fine udienza è andato via senza fermarsi a parlare.

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