Calcioscommesse, Mauri davanti al Tnas
ma la sentenza potrebbe slittare ancora

Calcioscommesse, Mauri davanti al Tnas ma la sentenza potrebbe slittare ancora
di Alberto Abbate
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Venerdì 10 Gennaio 2014, 00:21 - Ultimo aggiornamento: 10:39
Contro il Foro Italico, a mezzogiorno, sbatter il vento di Cremona: i giudici si dicono sereni, magari variabili dopo l'ultimo baccano. Dibattimento a circuito chiuso, Mauri pregher ancora da casa: Voglio tornare subito in campo. Difficile un responso oggi: il Tnas ora ha paura di sbagliare e potrebbe prendere tempo sul lodo sino alla scadenza dei termini (19 febbraio). Attendere le evoluzioni della giustizia ordinaria: è questa l'aria. Il Collegio Arbitrale, presieduto dal presidente Zaccheo, aveva intenzione di accogliere il ricorso presentato da Mauri, di concedergli uno sconto della pena per l'omessa denuncia sino a 5, al massimo 6 mesi: era tutto apparecchiato per il ritorno in campo il 2 febbraio col Chievo. Lo era sino al 17 dicembre, colpa dell'ultima scossa del calcioscommesse. Quattro giorni dopo, il 21, sarebbe dovuta arrivare la sentenza “liberatoria” per Mauri. Invece neanche partiva il dibattimento, l'arbitrato ricorreva – per la prima volta - all'articolo 21: «Riteniamo opportuno acquisire copia dell’ordinanza del Tribunale di Cremona per valutarne eventuali riflessi sulla questione, entro il 30 dicembre 2013». Guarda caso, quando mister Y Bazzani veniva ascoltato dal pm Di Martino.



LE NUOVE ACCUSE DI BAZZANI

In realtà era stato l'interrogatorio di garanzia del “Civ” del 20 dicembre a “terrorizzare” il Collegio Arbitrale: «Conobbi Mauri il giorno dopo Lazio-Juventus (3 maggio, ndr), me lo presentò Brocchi in un pranzo a Ponte Milvio. Era presente anche la fidanzata Miriam. Mi lasciò il suo numero di telefono, ovvero quello della scheda intestata, e iniziai a parlarci nel corso di tutto il mese di maggio. Mauri mi chiedeva informazioni e pareri su partite di calcio su cui scommettere». Stefano giura di non sapere chi sia, eppure ci sono 11 contatti rilevati fra lui e Bazzani (10 dal 5 al 7 maggio 2011, uno il 26): «Abbiamo già portato le prove che Stefano aveva la scheda intestata a Samantah Romano solo dal 13 maggio», assicura l'avvocato Melandri. Gli inquirenti si fanno forza sulle celle telefoniche: «Ed è assurdo, senza intercettazioni, basarsi sui contatti».
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