Quando i migranti diventano
paesani, un piccolo laboratorio
dell'accoglienza a Vico nel Lazio

La squadra juniores di Vico nel Lazio
di Pierfederico Pernarella
3 Minuti di Lettura
Martedì 28 Novembre 2017, 21:37
C’è chi gioca a calcio, chi fa lezioni di tromba per entrare nella banda musicale del paese, chi quest’estate si è impegnato, insieme ai volontari della protezione civile, per fronteggiare l’emergenza incendi, chi pulisce le strade. Porre le basi per un’integrazione con i richiedenti asilo è possibile. I migranti possono diventare... paesani. Per scoprirlo tocca andare a  Vico nel Lazio: centro sui Monti Ernici, 2.300 abitanti, che, forse senza nemmeno troppo rendersene conto, si è trasformato in un piccolo laboratorio dell’accoglienza.

SINDACO IN PRIMA LINEA
Il merito è soprattutto del sindaco Claudio Guerriero, carabiniere in congedo, non proprio un’icona da anime belle, ma una persona fattiva, uno di quei sindaci che governano il proprio paese come il più scrupoloso degli amministratori condominiali, con un solo cruccio: il bene della comunità. Quando sono arrivati in paese 24 migranti provenienti da Ghana, Somalia, Bali, Nuova Guinea, Guerriero non si è perso in chiacchiere. Non si è messo a sventolare le bandiere della tolleranza, del multiculturalismo, del “vogliamoci bene” e di altri bei discorsi da Nobel per la pace. Né tanto meno è salito sulle barricate gonfiandosi il petto per soffiare sul fuoco della diffidenza e dell’insofferenza dei residenti che pure, anche a Vico nel Lazio, ci sono stati quando sono arrivati gli “stranieri” dalla pelle nera.

«QUESTO È IL MIO NUMERO»
Da uomo delle forze dell’ordine, (che conosce l’Africa avendo da carabiniere svolto servizio presso l’ambasciata italiana in Uganda) ha affrontato la questione in maniera pragmatica, facendo un ragionamento semplice e concreto: «Le istituzioni devono essere presenti. Non si può lasciare un gruppo di ragazzi in una casa senza nulla da fare per tutto il giorno e senza controllare che chi deve badare a loro lo faccia veramente». Ai ragazzi e ai responsabili della cooperativa pugliese che li gestisce il sindaco ha dato il proprio numero di telefono e ha detto: «Chiamatemi per qualsiasi problema». Così è stato. E questo percorso di collaborazione e di costante controllo, piano piano, ha dato i suoi frutti. Qualche inconveniente, certo, non è mancato.

PATTI CHIARI, AMICIZIA LUNGA
È capitato che uno dei richiedenti asilo, al suo arrivo, ha creato qualche tensione. Il caso è stato segnalato alla Prefettura e il ragazzo in questione è stato tolto dal programma di accoglienza. «Gli altri hanno capito che se non si rispettano le regole vengono mandati via», dice il sindaco con il piglio e la soddisfazione di chi non ha mai smesso di indossare la divisa dell’Arma nel pensiero e nell’animo. Patti chiari, amicizia lunga. Lunghissima a dire la verità, perché i richiedenti asilo a Vico nel Lazio sono entrati a far parte della comunità, dei suoi momenti quotidiani, dallo sport al volontariato, ai lavori di pubblica utilità. E alcuni di loro hanno manifestato l’intenzione di voler restare nel piccolo centro ernico.

UN CALCIO ALLA DIFFIDENZA
Sei o sette gravitano intorno alla Polisportiva calcio Vico nel Lazio, sia nella squadra che milita nel campionato di seconda categoria che nei juniores. In due hanno guadagnato il posto da titolari. Bomarò, sabato scorso, con la juniores, ha segnato il gol del pareggio con il Casalvieri. C’è invece un altro ragazzo di 19 anni, somalo, appassionato di musica, che frequenta un corso di tromba (gli è stata donata da un’associazione di volontariato) e vuole entrare a fare parte della banda del paese. La comunità, appunto. Che non è soltanto svago, ma anche impegno. Un gruppo di migranti collabora nei servizi di manutenzione e pulizia. La scorsa estate, nel pieno dell’emergenza incendi, in prima linea per domare le fiamme, insieme ai volontari della protezione civile, c’erano anche alcuni richiedenti asilo.
«Il segreto è fare in modo che facciano qualcosa, che si rendano utili per la comunità». Parola di Claudio Guerriero, carabiniere in congedo, sindaco di Vico nel Lazio.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA