Omicidio di Thomas, testimoni in aula. Si parte da Omar: il vero bersaglio dell'agguato

Ieri intanto il caso è tornato all'attenzione del Riesame dopo che la Cassazione aveva disposto l'annullamento dell'ordinanza di carcerazione

Thomas Bricca
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 1 Marzo 2024, 06:40

Mentre si attende la decisione del tribunale del Riesame sull'ordinanza di carcerazione per Roberto e Mattia Toson, padre e figlio accusati dell'omicidio di Thomas Bricca, oggi in Corte d'Assise a Frosinone parleranno i primi testimoni oculari del delitto. Tra loro è stato citato anche Omar Haoudi, il giovane di origini marocchine ritenuto il vero bersaglio dell'agguato.

Ieri intanto il caso è tornato all'attenzione del tribunale del riesame dopo che la Cassazione aveva disposto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza di carcerazione.
Per la Suprema Corte nella prima decisione il Riesame non aveva tenuto conto di una serie di rilievi sollevati dalla difesa dei Toson, rappresentata dagli avvocati Umberto Pappadia e Angelo Testa, secondo i quali non sarebbero stati svolti «indispensabili e risolutivi accertamenti, potenzialmente favorevoli agli indagati» che «hanno compromesso il giudizio complessivo, in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza».

LE REPLICHE

E ieri gli avvocati e la Procura, con il sostituto Rossella Ricca, sono tornati ad illustrare le loro argomentazioni, in base alle censure della Cassazione, davanti ai giudici per la libertà. La difesa dei Toson ha contestato il mancato svolgimento della perizia antropometrica per stabilire l'esatta altezza di chi ha sparato. Rispetto a tale obiezione il sostituto procuratore Ricca ha replicato che un accertamento del genere non poteva essere effettuato oltre che per la scarsa visibilità che c'era la sera del delitto anche perché gli autori dell'agguato erano seduti sullo scooter T-Max. Scooter che, sempre secondo la Procura, potrebbe incidere sula calcolo dell'altezza dei passeggeri per il fatto che la sella cambia da modello a modello.
Nel corso dell'udienza di ieri è poi emersa un nuovo elemento: secondo l'accusa Mattia Toson avrebbe sparato impugnando la pistola con entrambi le mani. Da una prima ricostruzione invece l'arma era tenuta con la sola mano sinistra. Dettaglio contestato dalla difesa dal momento che Mattia ma anche il padre Roberto sono destrimani.
Altra contestazione riguardava poi il colore del casco e delle scarpe di padre e figlio. L'accusa ha replicato che i testimoni si potrebbero essere confusi a causa della scarsa visibilità che la sera del delitto c'era nel Girone di Alatri.
I giudici del Riesame si sono riservati. La decisione sulla permanenza in carcere o meno dei Toson dovrebbe essere nota oggi.

NEL VIVO

Intanto questa mattina si tornerà in aula per la seconda udienza davanti alla Corte d'Assise di Frosinone. Il dibattimento entrerà subito nel vivo della ricostruzione del delitto. Saranno sentite le persone che la sera del 30 gennaio dello scorso anno si trovano sul luogo dell'agguato. Tra loro ci sarà anche Omar Haoudi, il 21enne di origini marocchine, amico dello stesso Thomas, che, stando alle ricostruzioni dell'accusa, avrebbe dovuto essere il reale obiettivo di chi ha sparato.
Omar, essendo stato coinvolto e condannato in un procedimento penale annesso all'omicidio (quello riguardante le risse avvenute nel weekend precedente all'omicidio) dovrebbe essere ascoltato alla presenza di un avvocato, ma in tal senso potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere. Sarebbe un primo colpo di scena del processo.
E non è ancora noto se padre e figlio imputati, nella prima udienza assenti, questa mattina decideranno di assistere all'udienza direttamente in tribunale oppure in collegamento dalle carceri dove sono ristretti, Mattia Toson a Rebibbia, il padre a Velletri.
Pierfederico Pernarella
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