"Mare fuori", la musica di Alessandro Simoni per la serie da record

Alessandro Simoni
di Annalisa Maggi
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Domenica 19 Febbraio 2023, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 16:28

Marchio ciociaro nelle colonne sonore della popolare serie Tv "Mare fuori". C'è una importante partecipazione ciociara alla realizzazione della serie dedicata ai giovanissimi reclusi di un carcere minorile che sta spopolando in Tv. Le colonne sonore di "Mare fuori", infatti, sono affidate a uno dei più interessanti e promettenti pianisti italiani: Alessandro Simoni, 25 anni, di Castro dei Volsci.

Il giovane pianista ha iniziato a studiare musica al conservatorio "Licinio Refice" di Frosinone e si è diplomato con il massimo dei voti e la lode presso l'accademia nazionale di Santa Cecilia sotto la guida del M° Benedetto Lupo. La sua passione è la musica classica che alterna alla musica da film, due mondi apparentemente distanti, ma uniti dalla forza della comunicazione. La sua formazione classica è cresciuta con Gilda Buttà, (figura centrale nel suo percorso formativo e artistico), Lorenzo Di Bella, Fausto di Cesare, Marian Rybicki e Benedetto Lupo, attraverso un variegato percorso di studi che, passando per l'École Normale de Musique di Parigi, si è infine concluso in Italia, presso la prestigiosa accademia capitolina. Ed è proprio a Roma che è nata la collaborazione con Stefano Lentini, per il quale ha registrato la colonna sonora originale di "Mare fuori" al fianco della pianista Gilda Buttà. Attualmente sta ultimando le registrazioni di un album in veste di interprete e compositore. Reduce da una serie di concerti in Spagna, dove ha proposto un repertorio di compositori russi particolarmente apprezzato dalla critica musicale spagnola, spiega come nasce la sua passione per le sette note: «Amo la musica dice Alessandro Simoni - perché è l'unico linguaggio, universale, che porta un vero messaggio di pace. Un motivo, questo, per cui nelle scuole va potenziato lo studio della musica, unico strumento che supera ogni steccato e ogni barriera di diversità, discriminazioni, disuguaglianze».
Annalisa Maggi
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