Veroli, lesiona l'occhio all'amico con il fucile da Softair: condannato a sei mesi

Compromessa la retina: il ventenne ha continuato a perdere molti gradi della vista

Veroli, lesiona l'occhio all'amico con il fucile da Softair: condannato a sei mesi
di Marina Mingarelli
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Venerdì 1 Marzo 2024, 06:46 - Ultimo aggiornamento: 07:35

Sei mesi di reclusione, più un risarcimento danni da quantificare in sede civile. Questa la condanna inflitta a M. I, un 24enne di Veroli accusato di lesioni colpose per aver colpito un suo amico in un occhio con dei pallini di Softair causandogli gravi problemi alla vista. I fatti risalgono a qualche tempo fa quando il ragazzo si stava divertendo a colpire bersagli di cartone con quella pistola ad aria compressa. Ma quando aveva visto arrivare il suo amico sul ciclomotore, quel gioco si è trasformato ben presto in un vero e proprio dramma. Infatti dopo aver rincorso il compagno, un ragazzo di venti anni suo vicino di casa, aveva cominciato a sventagliargli addosso una raffica di pallini. Certo non pensava che quell'azione, che aveva ripetuto centinaia di volte, avrebbe portato ad una disgrazia di vaste proporzioni. Uno di questi proiettili purtroppo era finito nell'occhio dell'amico il quale aveva cominciato ad urlare dal dolore. Quest'ultimo che non riusciva più nemmeno a tenere l'occhio aperto aveva intuito che qualcosa di grave era successo, Trasportato nel vicino ospedale era stato sottoposto a tutti gli esami diagnostici del caso. I medici che lo stavano monitorando dopo aver accertato la gravità della situazione avevano deciso di sottoporre il paziente ad un delicato intervento chirurgico. Purtroppo, però, la retina era stata compromessa ed il ventenne ha continuato a perdere molti gradi della vista Da quando è avvenuto il fatto, il ragazzo è stato sottoposto ad altre due operazioni.

A tutt'oggi risulta ipovedente per colpa di quel pallino che gli ha lesionato la retina.
Il giovane si è rivolto all'avvocato Antonio Ceccani per essere rappresentato nelle opportune sedi. A conclusione delle indagini giudice, che ha ravvisato nel comportamento dell'indagato negligenza, imprudenza ed imperizia, ha deciso di trascinare il 24enne alla sbarra per il reato di lesioni colpose aggravate dall'uso dell'arma. L'imputato, difeso dall'avvocato Giampietro Baldassarra ha sempre sostenuto che si era trattato soltanto di una disgrazia e che lui non aveva mai avuto l'intenzione di far del male al suo amico. Ieri sera il giudice ha pronunciato la sentenza condanna.
 

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