Il peso dell'inflazione in Ciociaria “taglio” di 6 euro nel potere per ogni famiglia

È quanto emerge dallo studio della Cgia di Mestre

Il peso dell'inflazione in Ciociaria “taglio” di 6 euro nel potere per ogni famiglia
di Annalisa Maggi
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Lunedì 27 Febbraio 2023, 07:28

Giù i risparmi e meno potere d'acquisto per le famiglie a causa dell'inflazione, la Ciociaria va peggio delle altre province del Lazio a parte Roma. Per colpa di una inflazione record, fra il 2022 e il 2023 i depositi delle famiglie italiane subiranno una "sforbiciata" da 163,8 miliardi di euro. È quanto emerge dallo studio della Cgia di Mestre che ha stimato una perdita del potere d'acquisto delle famiglie laziali causato dall'inflazione pari a 6196 euro nel biennio 2022-2023.
IL QUADRO
Tra le province del Lazio la situazione peggiore la troviamo a Roma che è al 38esimo posto con un taglio di 6.561 euro. Distanziata ma prima tra le altre province del territorio regionale, si colloca quella di Frosinone che è al 72esimo posto. In Ciociaria si calcola che la perdita del potere di acquisto per ciascuna famiglia è di 5.576 euro nel biennio. Va un po' meglio nel pontino la provincia di Latina è all'83esimo posto nella classifica della stima delle perdite con una riduzione di 4.939 euro a famiglia. Per una volta è positivo il collocamento del viterbese e del reatino in fondo alla classifica che le vede, rispettivamente all'87esimo e al 90esimo posto, con poco più di 4.800 le prime e 4.702 le seconde. L'analisi dell'Ufficio studi della Cgia parte dall'ipotesi che «i 1.152 miliardi (al 31 dicembre 2021) presenti nei conti correnti bancari non abbiano registrato alcuna variazione nell'arco temporale preso in considerazione»; per cui, avendo stimato che nel biennio 2022-2023 l'inflazione crescerà di quasi il 15 per cento (+8,1 l'anno scorso e +6,1 quest'anno), ha calcolato la perdita di potere d'acquisto dei nostri risparmi.
IL CALCOLO
L'esito emerso da questa elaborazione è «spaventoso»: praticamente ci troviamo di fronte a una patrimoniale da quasi 164 miliardi di euro che a ogni singolo nucleo familiare "costerà" mediamente 6.338 euro. Naturalmente - spiega la Cgia - il danno più forte sarà subito dalle famiglie delle regioni più ricche: in Trentino Alto Adige la perdita di potere di acquisto medio sarà pari a 9.471 euro, in Lombardia di 7.533, in Emilia Romagna di 7.261 e in Veneto di 7.253. A livello provinciale, invece, la "patrimoniale dell'inflazione" colpirà, in particolar modo, le famiglie residenti a Bolzano, che subiranno un prelievo medio di 10.542 euro. Seguono Milano con 8.500, Trento con 8.461, Lecco con 8.201 e Treviso con 7.948. Le famiglie meno colpite, invece, saranno quelle ubicate in provincia di Siracusa con 3.842 euro, Trapani con 3.595 e Crotone con 3.130. L'associazione invita a valutare anche l'impatto sui depositi legato alle mosse della Bce sui tassi invitando le banche a ritoccare all'insù i tassi sui risparmi non vincolati, «tranquillamente sostenibile, visto che nell'ultimo anno le cose sono andate molto bene». Come ricorda la Cgia i cinque più importanti istituti nazionali hanno chiuso il 2022 con utili netti pari a 12,7 miliardi. Un aumento del 65 per cento rispetto al 2021.
 

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