Case popolari Frosinone, la carica degli abusivi: oltre 330 gli alloggi occupati senza titolo

La sfida impossibile tra burocrazia, aggressioni armate e inquilini ai domiciliari

Case popolari Frosinone, la carica degli abusivi: oltre 330 gli alloggi occupati senza titolo
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 25 Marzo 2024, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 12:35

Sono oltre 330 le case popolari occupate abusivamente in provincia di Frosinone. E rientrarne in possesso è quasi impossibile tra lunghi iter giudiziari e burocratici, casi oggettivamente disperati, aggressioni quando si deve eseguire uno sfratto e alloggi distrutti da chi è costretto a lasciarli.

La metà degli alloggi occupati senza titolo si trova a Frosinone (136), 67 a Cassino, 37 a Ceccano, 25 a Ferentino, 6 a Piedimonte San Germano. Questi i numeri dell'ultimo censimento condotto dall'Ater, ma i numeri sono sicuramente maggiori perché agli uffici dell'azienda che gestisce l'edilizia pubblica arrivano segnalazioni ogni giorno. Come detto venirne a capo non è semplice. Intanto perché c'è un iter da seguire fatto di sopralluoghi, denunce, decreti, nuovi sopralluoghi. Il tutto con i tempi della burocrazia e della giustizia. Passano anni e l'esito è quasi sempre negativo perché spesso all'interno ci sono minori o persone malate. E in questi casi l'alloggio, seppure occupato senza titolo, non può essere liberato.

LE AGGRESSIONI

Ma anche quando si arriva alla fine del procedimento e si ha in mano un decreto di sfratto è soltanto l'inizio della problema perché subentrano questioni di ordine pubblico. Di norma, quando si deve liberare un alloggio occupato abusivamente, quasi sempre in zone ad alto rischio, è prevista la presenza della sola polizia municipale. E questo non basta a mettere al sicuro i dipendenti dell'Ater da minacce, anche armate, e da ritorsioni. Può capitare anche che gli alloggi, prima di essere lasciati dagli occupanti abusivi, vengano danneggiati al punto da restare inagibili. E i soldi per rimetterli a posto spesso non ci sono. Anche perché i bilanci dell'Ater di Frosinone non se la passano bene tra 44 milioni di canoni non riscossi e 7 milioni di debiti.

AGLI ARRESTI

Ci sono poi le situazioni limite in cui negli alloggi occupati abusivamente vengono concessi persino gli arresti domiciliari. E questo, paradossalmente, da diritto all'occupante abusivo di restare nell'alloggio. I casi di questo tipo non sono pochi. Ce nono stati altri in cui alcune persone hanno preso possesso illegalmente delle case popolari subito dopo essere usciti dal carcere. Le occupazioni abusive determinano un danno doppio per l'azienda perché chi si è appropriato illegalmente degli alloggi, ovviamente, non paga nemmeno il canone. E spesso si tratta di pregiudicati che non hanno nulla da perdere. In Viale Spagna, al Casermone, c'è un caso in cui è stata accumulata una morosità per oltre 100mila euro. Idem a Piedimonte San Germano. Ma le cifre non sono mai inferiori ai 20 mila euro. All'Ater risultano canoni non pagati per 61mila euro, 79 mila euro, 51mila euro. Tutte somme destinate a crescere.

LE CONTROMISURE

Il commissario Antonello Iannarilli per dare un cambio di rotta al problema, L'Ater, intanto, collabora con la Prefettura nell'ambito del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Ogni mese viene inviato l'elenco dei rilasci previsti affinché venga concessa l'adeguata forza pubblica per l'esecuzione degli sfratti più complessi, soprattutto nel caso in cui si tratta di perone malavitose o che hanno già problemi con la giustizia.
Da settembre dello scorso anno ad oggi sono stati recuperati 57 alloggi, di cui 46 con procedure ordinarie: per 12 si è in attesa che il Comune indichi i nominativi degli aventi diritto in base alle graduatorie; 3 non sono assegnabili per condizioni in cui versano. Undici alloggi sono stati recuperati con l'impiego di carabinieri e polizia, ma non sono assegnabili perché sotto sequestro o distrutti.

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