«È stato doloroso per noi, vedere tanti colleghi studenti dormire per svariate notti nei parchi pubblici o all’interno della villa comunale» è uno dei passaggi dell'intervento di Luigi Gaglione, rappresentante degli studenti dell'università di Cassino, che è intervenuto all'inaugurazione dell'anno accademico e non ha risparmiato critiche su alcune situazioni che vanno risolte. Tra queste le residenze per studenti e le borse di studio. Per le prime - con la denuncia di ragazzi costretti a dormire nei parchi . chiesta attenzione «verso i nostri colleghi internazionali che da anni vedono in Cassino una “casa”. Quella casa che, una volta arrivati qui, manca per gli innumerevoli motivi burocratici che rallentano le procedure.L’intervento dell’Università, della LazioDisco, del sindaco del comune di Cassino Enzo Salera e degli assessori, ci ha aiutati a risolvere l’emergenza con la messa a disposizione di strutture e di contatti. Ma non basta. Il prossimo anno ci ritroveremo nella stessa situazione senza avere una soluzione adeguata. La politica deve intervenire per snellire le procedure burocratiche a favore di questi studenti che spesso e volentieri, scappano da un clima teso e di incertezza per costruirsi il futuro nel nostro paese. Dobbiamo ascoltare la loro voce ed essere pronti».
BORSE DI STUDIO
«L’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale -ha detto Gaglione - è stata attrice protagonista del cambiamento vissuto in questi ultimi 10 anni nel diritto allo studio universitario.
L'APPELLO PER LA PACE
Non è mancato un passaggio sulla richiesta di pace in Palestina: «Non dobbiamo far finta di niente. La nostra indifferenza ci rende colpevoli ed il nostro silenzio è corresponsabilità. Da qui, da questo ateneo che ha come valore fondante quello dell’internazionalizzazione, esigiamo un cessate il fuoco per mettere la parola fine su questo conflitto e su questo genocidio. Questo appello lo faccio da questa città. Cassino, medaglia d’oro al valore militare che quest’anno vede cadere l’80° anniversario della battaglia di Montecassino con la distruzione della città. Questa terra ha vissuto la guerra, il sangue e la fatica della ricostruzione e per tale motivo, questo appello deve partire più forte e deciso». Commovente, infine, il ricordo del professor Gianrico Ranaldi.