Truffa Superbonus, primi interrogatori per chi si trova ai domiciliari

Oggi saranno ascoltati il direttore Rinaldo Scaccia, il funzionario Lino Lunghi e i notai Labate

Rinaldo Scaccia
di Roberta Pugliesi
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Venerdì 9 Febbraio 2024, 08:38

Si terranno questa mattina gli interrogatori di garanzia di Rinaldo Scaccia, direttore generale e amministratore delegato della Banca popolare del Frusinate, Lino Lunghi, funzionario e dei notai Roberto e Federico Labate. Sono quattro dei nove arrestati dagli agenti della squadra Mobile di Frosinone e dai militari della Guardia di Finanza, nell'ambito della maxi operazione che ha portato ad indagare 33 persone, al sequestro di 11 società e di oltre 10 milioni di beni. Davanti al Gip del Tribunale di Frosinone, Ida Logoluso compariranno il "dominus" della banca, assistitito dall'avvocato Pierpaolo Dell'Anno.

La sua è non solo la posizione più in vista nell'intera vicenda, anche quella più pesante dal punto di vista indiziario. I due notai assistiti dagli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola, dovranno rispondere fra l'altro di associazione per delinquere. Roberto Labate anche di intestazione fittizia di valori «quale promotore, organizzatore, curando la redazione degli atti delle varie società riconducibili al sodalizio (), mantenendo costanti e continuativi contatti diretti con Angelo De Santis, apportando il proprio consapevole necessario contributo tecnico giuridico per la predisposizione ed il perfezionamento degli atti di rogito inerenti compravendita immobiliari e di finanziamento di interesse dell'associazione e richieste alla BpF». Il figlio Federico dovrà rispondere anche di falsità ideologica commessa in atto pubblico in concorso con Angelo De Santis ed altri due indagati. «Federico Labate partecipa all'associazione seguendo le direttive del padre Roberto curando la redazione degli atti delle varie società riconducibili al sodalizio nella consapevolezza delle finalità illecite perseguite dallo stesso», si legge sempre nell'ordinanza di custodia cautelare. Ai domiciliari si trova anche Lino Lunghi, funzionario del corporate banking di Bpf, difeso dall'avvocato Massimiliano Contucci. Deve rispondere di associazione per delinquere e concorso in riciclaggio ed auto riciclaggio continuato «istruendo pratiche di finanziamento di interesse dell'associazione di clienti presentati alla banca dal De Santis molte delle quali viziate dal regolarità non evidenziate così favorendo le erogazione del credito; custodisce presso il suo ufficio denaro contante proveniente da Paolo Baldassarre destinato al De Santis al quale lo consegna». Quasi certamente si avvarrà della facoltà di non rispondere: «Ogni valutazione al momento è prematura visti gli elementi a disposizione, cosa che potrà avvenire solo dopo aver analizzato il materiale probatorio» - ha dichiarato l'avvocato Contucci.

Roberta Pugliesi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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