Welfare aziendale, la ricetta di Aspi: l'inclusione delle diversità

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Martedì 27 Aprile 2021, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 02:28

Il Piano di trasformazione culturale e generazionale intrapreso da Autostrade per l’Italia (Aspi) pone al centro i quasi 9.000 lavoratori della società con l’obiettivo di promuovere, tutelare e valorizzare qualunque forma di diversità attraverso una strategia di “Diversity Equity & Inclusion”. Il piano predisposto per l’assunzione in Aspi di 2.900 persone, entro i prossimi tre anni, sarà improntato sulla valorizzazione della diversità. «L’obiettivo è portare oltre il 40% la componente femminile dei nuovi collaboratori dell’azienda» dichiara Gian Luca Orefice, direttore human capital di Aspi

 Un traguardo ambizioso per un’azienda per contesto molto “maschile”, anche perché l’ingegneria civile sforna molti più maschi che femmine. Ma Aspi non è più soltanto un concessionario autostradale, e l’obiettivo dipenderà anche molto dall’integrazione del business di Aspi verso le attività di operatore di mobilità integrata con attività che guardano alle smart road e alle smart city.

Tecnologia e sostenibilità sono dunque alla base del piano industriale di Aspi, dove «Inclusività e valorizzazione delle diversità sono elementi che fanno parte del profondo ripensamento del ruolo dell’impresa – commenta Orefice – con la consapevolezza dolorosa di dover cambiare dopo la tragedia dell’agosto di tre anni fa. Un ripensamento del ruolo stesso dell’azienda che si propone come infrastruttura sociale, attenta a tutte le relazioni con gli stakeholder interni ed esterni». Una consapevolezza che si traduce in una sensibilità rinnovata anche sul fronte dei diritti dei lavoratori travolti dalla rivoluzione organizzativa post-Covid. «Il diritto alla disconnessione – aggiunge Orefice – è stato definito e contrattualizzato; non è poco in questa fase di smart working ancora un po’ disordinato». È il tempo della collaborazione orizzontale per lo sviluppo dell’azienda. È il tempo della centralità delle persone, che vuol dire inclusione delle diversità di genere, ma anche anagrafiche e anche familiari, con piani specifici di sostegno alla genitorialità. «In questo percorso è stata importante la condivisione con i sindacati. Stiamo predisponendo il Comitato per la tutela e l’inclusione delle diversità – conclude Orefice – per potenziare la parità di genere nella comunità di Aspi».

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