Imu sulla seconda casa: scadenza in arrivo, quando non si paga e la procedura per ottenere l'esenzione

Martedì 12 Dicembre 2023, 16:38 - Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 08:57

Imu, non pagano i coniugi con doppia residenza

Quanto ai coniugi e alla doppia residenza,l'idea di fondo è che per quanto riguarda i versamenti spontanei effettuati dai contribuenti le amministrazioni devono verificare con attenzione il criterio della dimora abituale. Con la sentenza n. 209 del 13 ottobre, 2022 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma in vigore dal 2011 che, per le coppie sposate o unite civilmente con residenze in abitazioni differenti, limitava l'esenzione ad una delle due case, ossia, quella in cui risiedeva il possessore e il suo nucleo familiare.

Ora, con le nuove indicazioni sono arrivate un anno fa dall'Ifel, fondazione che fa capo all'associazione dei Comuni italiani (Anci). non basta quindi la semplice residenza anagrafica: gli interessati dovranno dimostrare che negli immobili in questione ci vivono davvero. Un atteggiamento richiesto dalla stessa Corte costituzionale, ma che dal punto di vista dei Comuni è giustificato anche dalla «necessaria salvaguardia dell'equilibrio dei bilanci». Si tratta insomma di contenere le dimensioni della falla che potrebbe aprirsi nelle casse degli enti. E andare a distinguere con molta attenzione tra situazioni molto diverse tra loro: quella in cui i coniugi abitano effettivamente in case diverse per una parte consistente dell'anno, per motivi ragionevoli come quelli legati al lavoro, e quella in cui la residenza differenziata è solo formale e non corrisponde alla realtà.

L'idea di fondo è che per quanto riguarda i versamenti spontanei effettuati dai contribuenti le amministrazioni dovranno verificare con attenzione il criterio della dimora abituale. Non basterà quindi la semplice residenza anagrafica: gli interessati dovranno dimostrare che negli immobili in questione ci vivono davvero. Un atteggiamento richiesto dalla stessa Corte costituzionale, ma che dal punto di vista dei Comuni è giustificato anche dalla «necessaria salvaguardia dell'equilibrio dei bilanci». Si tratta insomma di contenere le dimensioni della falla che potrebbe aprirsi nelle casse degli enti. E andare a distinguere con molta attenzione tra situazioni molto diverse tra loro: quella in cui i coniugi abitano effettivamente in case diverse per una parte consistente dell'anno, per motivi ragionevoli come quelli legati al lavoro, e quella in cui la residenza differenziata è solo formale e non corrisponde alla realtà.

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