Insider Unipol, la Cassazione annulla la confisca di beni per 6,3 milioni alla moglie di Gnutti

La sede della Consob
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Giovedì 8 Agosto 2019, 16:09
La Cassazione ha parzialmente accolto il ricorso di Ornella Pozzi, moglie del finanziere bresciano Emilio Gnutti, annullando la confisca di beni per 6,3 milioni di euro decisa nel luglio 2007 dalla Consob (e confermata dalla Corte di appello di Brescia) per insider secondario su obbligazioni Unipol. Resta in piedi invece la sanzione di 787 mila euro. Questi i fatti contestati: la signora, dopo aver appreso dallo stesso Gnutti, all’epoca amministratore di Unipol, la decisione della società di rimborsare anticipatamente le obbligazioni, aveva iniziato a farne incetta chiedendo un affidamento bancario, onerato da interessi del 3,88%, per finanziare gli acquisti. In tal modo, aveva realizzato una consistente plusvalenza. Nel frattempo, però, tra i fatti e la condanna erano cambiate le norme. LA Legge 62/2005 aveva infatti depenalizzato l’insider secondario derubricandolo ad illecito amministrativo.
Ma aveva anche inasprito le sanzioni che, nel complesso, determinavano una pena ancora più afflittiva. Così, nel 2018 la Corte costituzionale (sent. n. 223) ha dichiarato l’illegittimità della nuova legge nella parte in cui stabilisce che la confisca per equivalente ex articolo 187 del Tuf si applica, quando il procedimento penale non sia definito, anche alle violazioni commesse anteriormente alla sua entrata in vigore anche se il complessivo trattamento sanzionatorio risulti più sfavorevole. La II Sezione civile ha dunque accolto il ricorso limitatamente alla maxi confisca, chiarendo però che le domande di restituzione dovranno essere proposte alla Corte di appello di Brescia avendo la decisione della Cassazione unicamente valore rescindente.
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