Sale il numero delle operazioni di buyout (+21%) a 109 deal, con una crescita anche dell'ammontare, pari a 5.242 milioni di euro (+52%). Il segmento delle infrastrutture è stato il secondo per ammontare, con 16 operazioni per 3.041 milioni di euro. Il settore Ict ha primeggiato con il 18% delle operazioni totali, seguito dai beni e servizi industriali, 15%, e dal medicale, 12%. «Il 2018 è stato un anno particolarmente positivo per gli investimenti grazie ad alcune operazioni di dimensioni significative non solo nel segmento buyout ma anche in quello delle infrastrutture», ha spiegato Anna Gervasoni, direttore generale dell'Aifi. «Quest'ultimo in Italia sta ricoprendo un ruolo sempre maggiore nelle operazioni di private capital, anche al netto di large e mega deal il 2018 è un anno record in termini di ammontare. Il venture capital in particolare ha segnato una crescita importante, segnale di un Paese in forte fermento innovativo». Nel 2018, secondo il rapporto, l'ammontare disinvestito al costo di acquisto delle partecipazioni è stato di 2.788 milioni di euro, in diminuzione del 26% rispetto al 2017. Le dismissioni sono state 135, in flessione del 33%. Lo strumento maggiormente utilizzato per i disinvestimenti è la vendita a un altro operatore di private equity, (37% del totale disinvestito per 1.042 milioni) e la vendita a soggetti industriali (33% pari a 44 uscite).
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