Mutui, aiuti per gli under 36: garanzia fino all'80% del valore. Sostegni anche sugli affitti: 260 milioni per gli studenti

Prorogate anche per l'anno prossimo le agevolazioni sull'acquisto della prima casa

Mutui, aiuti per gli under 36: garanzia fino all'80% del valore. Sostegni anche sugli affitti: 260 milioni per gli studenti
di Jacopo Orsini
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 07:05

Mutui agevolati, affitti e aiuti per le pensioni. Nella legge di Bilancio entrano anche alcune misure a favore dei giovani. Partendo dalla casa, confermati i sostegni per i giovani che per comprare una abitazione devono chiedere un prestito. Il governo ha precisato che per il 2024 ci sarà un ulteriore stanziamento di 380 milioni. Vengono in sostanza prorogate anche per l’anno prossimo le agevolazioni, frutto di provvedimenti diversi varati negli ultimi anni, che sarebbero scadute a fine dicembre. 

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L’ESENZIONE
Per i giovani under 36 con un Isee non superiore a 40.000 euro e che chiedono un prestito per l’acquisto della prima casa superiore all’80% del prezzo dell’abitazione, è prevista una garanzia fino all’80% del valore del mutuo.

Le agevolazioni in vigore fino al termine del 2023 per i giovani che comprano casa prevedono poi l’esenzione dall’imposta di registro e da quella ipotecaria e catastale, oltre alla cancellazione dell’imposta sostitutiva, pari allo 0,25% dell’ammontare complessivo, dovuta sul finanziamento.

IL REGIME
Arriva poi un Fondo aggiuntivo statale per finanziare nuovi posti letto per gli studenti universitari. Il Fondo avrà una dotazione di 262 milioni col doppio obiettivo di sostenere gli studenti della formazione superiore e al tempo stesso di incrementare la disponibilità di alloggi e posti letto per i fuori sede. Le risorse del Fondo saranno immediatamente disponibili con una dotazione di oltre 96,5 milioni di euro per il 2023; l’importo restante sarà a disposizione per le annualità successive. Il Fondo servirà per «sostenere la formazione superiore delle studentesse e degli studenti e per incrementare la disponibilità di alloggi e posti letto per i fuorisedee», ha sottolineato il ministro dell’Università Anna Maria Bernini. 

IL SISTEMA
Infine il capitolo pensioni. «Interveniamo su alcune situazioni di squilibrio e abbiamo cominciato a dare un segnale sulle pensioni di cui non si è occupato nessuno», ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riferendosi a quelle interamente liquidate con il sistema contributivo. Il governo, più nel dettaglio, ha eliminato il vincolo che impone a chi è nel sistema contributivo, quindi a tutti quelli che hanno iniziato a lavorare dal 1996, di andare in pensione di vecchiaia (quindi con le norme attuali a 67 anni) solo se l’importo dell’assegno è superiore a 1,5 volte la pensione sociale (quindi 1.509 euro lordi al mese nel 2023). «Secondo noi non è una misura corretta e lo abbiamo rimosso», ha aggiunto Meloni riferendosi al vincolo oggi esitente parlando durante la conferenza stampa alla fine del Consiglio dei ministri.

I DETTAGLI
Sempre per quanto riguarda le pensioni dei più giovani, destinate a essere significativamente più basse rispetto a quelle delle generazioni precedenti, il governo punta a inserire nella manovra una nuova misura per riscattare i periodi non coperti da contribuzione. Una norma che si propone di venire incontro ai giovani che, quando andranno in pensione, dovranno fronteggiare il problema di carriere lavorative molto discontinue. I dettagli del provvedimenti sono però ancora da definire.
 

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