"Forti dati macroeconomici di secondo livello e un deciso respingimento da parte dei funzionari della FED contro qualsiasi nozione di "svolta dovish" hanno spinto i tassi statunitensi al rialzo la scorsa settimana e questo a sua volta ha rafforzato il dollaro - commentano gli analisti di Ebury - Questa settimana, gli indici PMI vengono pubblicati martedì, come altrove. Tuttavia, in genere fanno meno successo negli Stati Uniti. I mercati guarderanno al rapporto sull'inflazione PCE nel corso della settimana per corroborare le buone notizie dal rapporto CPI".
L'attenzione degli investitori internazionali è anche puntata su Jackson Hole, cittadina del Wyoming che torna al centro della cronaca finanziaria ogni fine estate, per il Simposio dei banchieri centrali. In particolare, il discorso del presidente Powell di venerdì potrebbe offrire un po' di chiarezza sulla velocità dei prossimi rialzi dei tassi e sulle sue aspettative su quanto alti dovranno salire i tassi prima che l'inflazione sia riportata sotto controllo.
Il rafforzamento del dollaro non è comunque solo nei confronti dell'euro. L'US dollar index, un indice del valore del dollaro statunitense in relazione a un paniere di valute straniere, scambia ai massimi degli ultimi quaranta giorni. Il dollar index si muove in rialzo dello 0,14% a quota 108,3.
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