Tpl, accordo rinnovo contratto nazionale: 100 euro di aumento e 600 di «una tantum»

Tpl, accordo rinnovo contratto nazionale: 100 euro di aumento e 600 di «una tantum»
2 Minuti di Lettura
Sabato 28 Novembre 2015, 20:13 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 18:04
Il trasporto pubblico locale torna dopo sette anni ad avere una cornice contrattuale. Sindacati e associazioni datoriali hanno infatti siglato l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo di settore. Si mette fine così ad una lunga fase conflittuale caratterizzata da numerosi scioperi in uno dei settori che tocca più da vicino i cittadini.


Il rinnovo, che prevede un aumento medio di 100 euro in tre tranche e l'erogazione di una una tantum di 600 euro, verrà ora sottoposto a referendum per la validazione. Soddisfatti i sindacati, che sottolineano il successo sindacale e la vittoria per un settore in cui da anni non si fanno investimenti pubblici.

«È una buona notizia ed un segnale positivo per il paese», sottolinea la leader della Cisl Anna Maria Furlan. E il numero uno della Uil Carmelo Barbagallo inquadra l'intesa nella più ampia trattativa sulla riforma dei contratti con Confindustria: questo rinnovo «è un buon auspicio. Il 2015 è l'anno dei contratti». Dalle sigle di categoria, il segretario della Fit Cisl Giovanni Luciano parla di «segnale fortissimo» proprio «nel momento in cui in tanti provano a delegittimare la contrattazione e il ruolo delle parti sociali».

Per il numero uno della Filt Cgil, Franco Nasso, «si ripristina la normalità nelle relazioni sindacali». «Si riafferma l'importanza della contrattazione collettiva che non può che essere contemperata alla crescita delle tutele sociali», aggiunge il segretario della Uilt Claudio Tarlazzi.

L'accordo è stato firmato nella notte tra le associazioni datoriali Asstra e Anav e i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Fna e Faisa Cisal. L'intesa, che decorre dal 1 gennaio 2015 e scade il 31 dicembre 2017, prevede un aumento economico medio di 100 euro in tre tranche (35 euro dal 1 novembre 2015; 35 euro dal 1 luglio 2016; 30 euro dal 1 ottobre 2017).

Inoltre è stabilita «l'erogazione di una tantum di 600 euro medie (400 euro a gennaio e 200 euro ad aprile 2016). Ma non ci sono solo gli aumenti salariali. Ulteriori 100 euro lordi sono disponibili sul welfare, a carico delle aziende, sulla previdenza integrativa (90%) e sull'assistenza sanitaria integrativa (10%). L'accordo conferma anche la salvaguardia della 'tutela realè sui licenziamenti illegittimi per i lavoratori che, dopo il 7 marzo 2015, sono interessati da trasferimenti collettivi.

Sull'orario di lavoro, che resta confermato in 39 ore settimanali, vengono introdotte disposizioni contrattuali che favoriscano percorsi di efficientamento produttivo.
L'ipotesi di accordo è stata siglata con riserva dalle segreterie nazionali e sarà sciolta dopo l'esito del referendum che si svolgerà dal 15 al 17 dicembre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA