Manovra, anche il governo sapeva che l'Iva può annullare la spinta alla crescita

Manovra, anche il governo sapeva che l'Iva può annullare la spinta alla crescita
di Luca Cifoni
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Lunedì 3 Novembre 2014, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 12:00
Effetto cumulativo nullo. Può sembrare una bocciatura il giudizio dell'Istat che stima zero l'impatto della legge di Stabilità sulla crescita nel 2015 e nel 2016, a causa del prospettato aumento del'Iva. Ma a ben guardare la valutazione dell'istituto di statistica coincide sostanzialmente con quella fatta dallo stesso governo nella nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza) inviata in Parlamento all'inizio del mese scorso. Un testo che tra l'altro ancora non tiene conto delle modifiche adotatte per rispondere alle osservazioni critiche dell'Unione europea.



Nell'aggiornamento del Def le misure della legge di Stabilità, pur se non ancora dettagliate, vengono "pesate" in rapporto alla crescita insieme alle riforme strutturali avviate dal governo (giustizia, pubblica amministrazione, Jobs Act, competitività). E naturalmente viene calcolato anche l'aumento delle imposte indirette, che scatterebbe dal 2016 come clausola di salvaguardia per per garantire l'equilibrio dei conti, in attesa di altre eventuali misure. L'aumento di aliquote (fino a tre punti e mezzo quella ordinaria) comporterebbe una minor crescita di 0,2 punti nel 2016 e di 0,3 il successivo. Un effetto tale da annullare e poi sopravanzare l'impatto positivo della manovra (pari rispettivamente a +0,2 e +0,1).



Dunque nelle previsioni del governo quel po' di spinta al Pil verrebbe essenzialmente dalle riforme, se si concretizzeranno. Le stime delll'Istat sono leggermente più pessimistiche di quelle contenute nel Def solo per il 2015 (+0,5 invece che +0,6 per cento il tasso di crescita), mentre al contrario per l'anno ancora in corso l'istituto di statistica vede "un impatto netto marginalmente positivo" delle misure della legge di Stabilità.