Esodati, in arrivo nuove tutele per altri 35 mila

Poletti e Boeri
di Luca Cifoni
3 Minuti di Lettura
Martedì 2 Agosto 2016, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 09:21
E otto. Avanza alla Camera la nuova salvaguardia per gli esodati, dopo i precedenti sette interventi che sulla carta hanno già assorbito risorse finanziarie per 11,4 miliardi. Sulla carta, perché in realtà una parte di quei soldi non è stata utilizzata e dovrebbe servire appunto per garantire ad altri 30-35 mila lavoratori penalizzati dalla riforma Fornero un salvacondotto verso la pensione.

LE VOTAZIONI
È stato il presidente della commissione Lavoro, Cesare Damiano, a confermare che il relativo disegno di legge va avanti in commissione: le prime votazioni potrebbero già arrivare questa settimana. Il nuovo provvedimento secondo Damiano dovrebbe essere quello «definitivo». Concetto che però pare non accordarsi con quanto avvenuto dalla fine del 2011 ad oggi: la prima salvaguardia prevista all'interno della stessa riforma Fornero fu accompagnata da gigantesche polemiche per la sottostima del numero delle persone interessate (definito prima in 50 mila quindi in 65 mila). Già poche settimane dopo fu approvato un altro provvedimento e ulteriori se ne sono succeduti nel tempo, fino alla scorsa legge di Stabilità che ha varato la settima salvaguardia, destinata a 26.300 aspiranti pensionati.
 
In questi quasi quattro anni e mezzo però le domande effettivamente accolte sono state circa 120 mila; e siccome per alcuni il diritto scatterà nei prossimi anni, finora coloro che hanno effettivamente avuto accesso al trattamento previdenziale sono stati meno di 100 mila. Numeri più bassi rispetto alla platea individuata dalle varie misure via via adottate, che comprende circa 170 mila persone. Quanto alle risorse, con l'ultima legge di Stabilità sono stati riprogrammati 1,5 miliardi, visto che la spesa effettiva ne aveva assorbito poco meno di 10. Proprio sui numeri servirà maggiore chiarezza in vista del nuovo paracadute che dovrebbe aprirsi: se ne occuperà una apposita Conferenza dei servizi a cui parteciperanno il ministero dell'Economia quello del Lavoro e l'Inps.

LE CATEGORIE
Del resto anche la definizione di «esodato» è tutt'altro che pacifica. Originariamente il termine indicava coloro che avevano raggiunto un accordo con la propria azienda per lasciare il lavoro in anticipo contando su un vicino pensionamento e che si erano poi visti spostare in avanti il traguardo anche di alcuni anni, per effetto dei requisiti più severi imposti dalla legge Fornero. L'idea era proteggere chi rischiava di ritrovarsi per un lungo periodo senza né lavoro né pensione, ma come ha notato l'Ufficio parlamentare di Bilancio in un suo recente studio la nozione si è progressivamente allargata fino a comprendere più genericamente persone i cui piani di ritiro sono stati cambiati dalla riforma (anche con effetto molto ritardato nel tempo) ma che non necessariamente erano in difficoltà assoluta.

Di fatto sono molto varie le categorie incluse nei diversi provvedimenti: si va dai lavoratori in mobilità, a quelli per i quali erano stati attivati fondi di solidarietà, a chi aveva scelto la via della contribuzione volontaria, ai cessati dal lavoro sulla base di accordi o per scelta unilaterale (gli esodati in senso stretto). Ma ci sono anche tipologie: coloro che avevano chiesto un permesso o un congedo per l'assistenza a familiari con disabilità grave e anche i dipendenti pubblici esonerati dal servizio (compresi alcuni per i quali l'esonero non era effettivamente iniziato).
© RIPRODUZIONE RISERVATA