Intellettualismo senza scontrino

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Giovedì 25 Aprile 2013, 15:45
Con i miei migliori amici ieri sera ci siamo concessi della buona musica nella capitale: cantautori emergenti e non, partecipanti al "Premio Tenco", si sono esibiti in uno splendido locale, stracolmo di persone, a pochi passi dal Parco della Caffarella. Serata bellissima. Ascoltavamo e partecipavamo a discorsi sul degradante stato della politica attuale, nazionale e locale, sul ruolo dei giovani nel panorama artistico romano, con menti intellettuali ed artisti riuniti in un luogo d'incontro così piacevole, aiutati anche dall'andirivieni di volti voci e risate alla soglia di un bancone su cui comparivano e scomparivano velocemente ottimi boccali di birra ed eleganti calici di vin blanc.



Dopo l'ennesima consumazione un mio amico chiede sorridendo "almeno uno scontrino ce lo rilasciate stasera?". Il gelo sui volti delle tre persone dietro al bancone. Il tipo che ci ha servito con tono polemico ci fa "beh bastava che me lo chiedevi anche prima". Interessante teoria. Il locale ha aperto alle 20, ci saranno state tra le cento e le centocinquanta persone.



Lo scontrino (conservato gelosamente ed emesso verso l'una di notte) riportava 40 come numero progressivo. A quel punto tanti discorsi hanno iniziato a stonare e ce ne siamo andati via, felici di provare ancora un profondo senso di ingiustizia.



Lettera firmata