L'ultimo rapporto dedicato ai grandi carnivori del Trentino, pubblicato da due giorni, riporta quello che molti animalisti italiani già sapevano: l'unica lince della regione Trentino e del Parco de Garda, il vecchio maschio "B132", è scomparso da quasi due anni. Di lui nessuna traccia dall'ultimo avvistamento, risalente alla primavera 2022, nella zona di Lorina.
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Il radiocollare e gli spostamenti
«Probabilmente l’esemplare è morto», si legge sul report. Non è possibile dirlo con certezza, né conoscere possibili cause, ma l'ipotesi più accredita a quella legata all'età dell'animale, compresa tra i 16 e i 17 anni.
La lince B132 era arrivata dal Cantone di San Gallo, in Svizzera; nel 2008 B132 era stato avvistato in Val di Sole, due anni più tardi era stato catturato vicino al lago di Molveno e gli era stato applicato il radiocollare così da monitorarne gli spostamenti. Lo strumento di localizzazione, però, aveva smesso di funzionare nel settembre 2013 e da lì non era più stato sostituito.
La specie a rischio
La lince era scomparsa dal Trentino già dalla fine dell'Ottocento, a causa dell'espansione delle attività umane come deforestazione e agricoltura all'interno del suo habitat.
A partire dagli anni Settanta sono poi state gradualmente introdotte nuove leggi a tutela della specie, che hanno aperto a programmi di reintroduzione.
Per quanto riguarda altre regioni italiane, in Friuli-Venezia Giulia è stato recentemente implementato un programma di reintroduzione nell'ambito della Urgent Lynx Conservation Action: con il supporto del WWF, sono stati infatti liberati 5 esemplari di lince nella Foresta di Tarvisio, al confine con la Slovenia, con lo scopo di far sviluppare un nucleo di linci faccia ricongiungere la popolazione alpina Alpi con quella della catena montuosa delle Alpi Dinariche, nella regione balcanica.