Natale, il primo piatto di Andrea Pasqualucci: risotto anguilla, camomilla, origano e miele per un omaggio alla tradizione

Il primo piatto di Andrea Pasqualucci: risotto anguilla, camomilla, origano e miele per un omaggio alla tradizione
di Valeria Arnaldi
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 20:20 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 10:47

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Tradizione sì, ma con misura. Il cenone del 24 e il pranzo del 25, grazie a consigli da chef, si possono "rileggere" in modo inusitato per una tavola ricca di gusto, suggestione e creatività. Di buon auspicio e, in molte regioni italiane,vero e proprio simbolo del cenone, l’anguilla, può essere ripensata ad arte, mettendo d’accordo i cultori della memoria e gli amanti del nuovo.

Alla ricerca di una tavola differente per le festività, che sappia affascinare per varietà di sapori e suggestioni, spaziando tra carne, pesce, verdure e magari qualche nota esotica, conquista la proposta di Andrea Pasqualucci, chef del Moma, 1 stella Michelin, a Roma: risotto anguilla, camomilla, origano e miele.

Un primo piatto che seduce ad ogni assaggio, per la ricchezza del gusto e che, con l’uso rinnovato della camomilla, diventa anche interessante spunto di conversazione.

Per prepararlo, per quattro persone, sono necessari 350 grammi di riso Carnaroli, due litri di brodo di camomilla, 60 grammi di fiori di camomilla, 100 grammi di burro salato e origano fresco. Poi, miele di api nere sicule, parmigiano 24 mesi, salsa shoyu Ariete, succo di un limone eìdue anguille piccole.

Si comincia preparando il brodo di camomilla. Portati a bollore 2 litri di acqua a 80 gradi e spento il fuoco, si lasciano in infusione  50 grammi di fiori di camomilla  per dieci minuti. Poi si filtra. La camomilla è ingrediente fondamentale anche per un burro speciale, da preparare mettendo in un sacchetto sottovuoto il burro salato e 10 grammi di fiori di camomilla, appunto, tenendo a vapore 60 gradi per un’ora e mezza, per poi filtrare e freddare.

A questo punto occorre pensare alle anguille, che, pulite e sfilettate, vanno affumicate, ponendole in un sacchetto sottovuoto e cuocendole a 64 gradi per venti minuti.  Pulite bene le lische sotto l’acqua corrente, si tostano in forno a 220 gradi per 30 minuti, poi si fanno bollire in pentola, coprendo con acqua fredda, a fuoco basso, come un fondo classico. Ottenuta la giusta densità, occorre filtrare tre volte e aggiustare il sapore con un cucchiaio di miele e salsa ariete. 

Infine, il risotto. Il primo passo è tostare il riso a secco bagnandolo con il brodo di camomilla fino a cottura ultimata, ossia per dieci minuti circa. Tolto dal fuoco, va mantecato con il burro alla camomilla, il succo di limone e il parmigiano, lasciando riposare per un minuto coperto.

Nel frattempo, si grigliano le anguille cotte precedentemente, che poi si laccano con il miele e tagliano a piccoli rombi.

Nel piatto, le anguille vanno poste sopra il riso, ultimando con un cucchiaio di fondo e qualche foglia di origano fresco.

Una vera sorpresa di sapore.

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