Violenze nella setta, la vittima in Tribunale: «Il guru non mi fa più paura»

Violenze nella setta, la vittima in Tribunale: «Il guru non mi fa più paura»
di Teodora Poeta
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Venerdì 22 Dicembre 2023, 07:16

«Non ho più paura di loro». E lo si intuisce chiaramente dall’espressione del suo volto quando esce dall’aula dopo due ore in cui, come prima testimone dell’accusa, ha dovuto ripercorrere tutto e fare un salto nel suo passato più doloroso dal quale, però, è riuscita venirne fuori. La donna ha parlato ieri in un’udienza a porte chiuse, nel processo per una presunta violenza sessuale di gruppo che vede imputati Pietro Tamburella, ritenuto dall’accusa il guru di una setta a Campli, e la sua collaboratrice Valeria Ficarra.

E’ la testimone la prima delle undici persone che si sono costituite parte civili, uomini e donne provenienti da diverse parti d’Italia che non si conoscevano, tutti ex adepti del movimento di Tamburella, una comunità spirituale denominata “Umani in divenire”, che ha avuto il coraggio di denunciare e raccontare di aver subito molestie sessuali da parte di entrambi gli imputati anche contemporaneamente. «Ha confermato tutto integralmente – ha detto uno dei legali di parte civile, l’avvocato Paolo Florio (l’altra è Donatella Casini) – e ha dichiarato quale era il sistema di attrazione verso le geo ville, che sarebbero dovute essere qualcosa di bello mentre, secondo la nostra ricostruzione, si sarebbe rivelata una vera e propria setta». Fuori dall’aula è la testimone stessa che non riesce a mantenere l’emozione quando ripensa ai bambini che hanno vissuto pure loro in quella comunità dove lei è arrivata a giugno del 2018: «Ce n’erano tre all’epoca, avevano meno di dieci anni e non andavano a scuola».

Tamburella e Ficarra (assistiti dagli avvocati Giampaolo Magnanimi e Lauro Tribuiani) hanno sempre negato tutte le accuse mosse nei loro confronti e anche in passato un gip ha rigettato una richiesta di misura cautelare personale che la procura aveva chiesto per loro.

La maggior parte degli ex adepti si è avvicinata a quella che per gli inquirenti sarebbe a tutti gli effetti una setta quando viveva in condizioni di vulnerabilità psicofisiche ed era in momenti di fragilità, alcuni anche di difficoltà economica. Nonostante ciò c’è chi si è privato di tutto e ha donato ogni avere: soldi, gioielli e altri oggetti di valore. Nelle denunce si parla di orge, rituali magici, training spirituali. Poi c’è chi ha raccontato di aver subito violenze dopo essere rimasto per giorni senza dormire perché nella comunità si svolgevano, secondo modalità rigide imposte da Tamburella, “rigenerazioni spirituali” con la collaborazione costante e fedele della Ficarra. Si parla di un collaudato schema comportamentale in cui i rituali pseudo – religiosi dissimulavano vere e proprie aggressioni di natura sessuale con gli adepti che venivano quasi sempre abilmente adescati via Internet, com’è stato ricostruito anche ieri in aula.

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