Uccise la madre con 34 coltellate: Cristiano a giudizio, rischia l'ergastolo

Uccise la madre con 34 coltellate: Cristiano a giudizio, rischia l'ergastolo
di Alfredo d'Alessandro
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Giovedì 7 Settembre 2023, 07:56

Finisce davanti alla Corte d’Assise di Chieti, dove rischia l’ergastolo, Cristiano De Vincentiis, il 51enne che ha ucciso con 34 coltellate la madre Paola il 19 ottobre del 2022 dentro un’abitazione del centro d Bucchianico.
Ieri il Gup del Tribunale teatino, Andrea Di Berardino, ha rinviato a giudizio l’uomo che è accusato di omicidio volontario aggravato ed è rinchiuso nel carcere di Teramo.

La prima udienza del processo il 29 novembre. Il difensore, avvocato Gianluca Totani, aveva chiesto il rito abbreviato subordinato ad una perizia per valutare la capacità di intendere e volere di De Vincentiis al momento del fatto, e ciò alla luce delle risultanze della consulenza di parte, redatta dallo psichiatra Vittorio Sconci, che attesta una capacità di intendere e volere grandemente scemata sulla base di un deficit intellettivo importante. Il giudice ha respinto la richiesta e, tuttavia, quella consulenza, unitamente alle risultanze dell’autopsia eseguita dal professor Cristian D’Ovidio, è stata inserita nel fascicolo del dibattimento. Che peso avrà? Più che un discorso sulla incapacità intesa in senso psichiatrico, la difesa, che punta a riqualificare il fatto in un delitto che non sia punito con il carcere a vita e che dunque permetterebbe di accedere all’abbreviato, insiste sul dolo: il tema, che risuonerà al processo, è se il 51enne, svegliato dall’aggressione della madre, e dopo che già aveva assunto legittimamente dei sonniferi, la volesse ammazzare o meno.

Circostanze che, secondo la difesa, porterebbero a inquadrare la vicenda nell’eccesso colposo di legittima difesa o nell’omicidio preterintenzionale. 

Ieri De Vincentiis, polo blu elettrico e pantaloni della tuta, era in aula. Nessuna dichiarazione a verbale ma, come a voler rafforzare le parole del suo difensore, quel suo ripetere che lui non voleva uccidere la madre «mi sono difeso, sono stato aggredito sennò morivo io». Ieri, si sono costituite parte civile due sorelle della vittima, assistite dall’avvocato Anna Olivieri: chiedono ognuna un risarcimento di 100.000 euro, con una provvisionale pari alla metà. 

Le indagini dei carabinieri sull’omicidio sono state dirette dal sostituto procuratore, Giancarlo Ciani, ieri in udienza c’era il collega Giuseppe Falasca. Secondo l’accusa quella mattina De Vincentiis dormiva quando la madre, entrata nella stanza, lo colpì alla testa con la punta di uno schiaccianoci, e al petto con un coltello da cucina dotato di una lama di venti centimetri, procurandogli una lesione lacero contusa di 5 centimetri. Sempre secondo l’accusa, l’uomo si alzò dal letto, e dopo aver intrapreso una colluttazione con la donna, ferendosi alla mano destra per sfilarle il coltello, in luogo di difendersi, neutralizzandola e potendosi anche allontanare dall’abitazione per chiedere aiuto, con quello stesso coltello la colpì per ben 34 volte in plurime parti del corpo, cagionandone volutamente la morte.

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