Test antidroga per tutti. Così il sindaco di Pescara prova a uscire dall’angolo, dopo lo scandalo tangenti e cocaina che ha travolto l’amministrazione. A destare sconcerto, infatti, stavolta non è tanto il capitolo mazzette, ma soprattutto che un personaggio così vicino al primo cittadino possa essere dipendente da sostanze stupefacenti. Chiaramente, il riferimento è all’inchiesta che ruota attorno all’ex numero uno dei Lavori pubblici Fabrizio Trisi, finito in manette insieme ad altre tre persone. Dalle intercettazioni, infatti, è emerso che i favori non venivano ripagati solamente in denaro, ma soprattutto in cocaina.
«La cronaca di questi giorni ha purtroppo dimostrato che occorre alzare il livello di attenzione e di salvaguardia del Comune verso l’esterno e verso l’interno», annuncia Masci.
LE REAZIONI
Le risposte non si fanno attendere: «La toppa rischia di essere peggiore del buco – commenta Massimo Di Giovanni, segretario generale di Fp-Cgil Pescara –. Innanzitutto, per i dipendenti esiste già il medico competente che effettua visite periodiche. Inoltre, credo che l’iniziativa sia una manovra politica che serva più a dare un messaggio alla maggioranza, piuttosto che a risolvere realmente il problema. Dopotutto, tra qualche mese vi saranno le elezioni». Finora, i sindacati non sono stati interpellati sulla questione e dunque chiedono un incontro all’amministrazione per discutere di quanto già annunciato dal primo cittadino. Dal canto loro, i consiglieri comunali di centrosinistra tornano a chiedere le dimissioni del sindaco, anche per quello che definiscono «un annuncio senza pudore, senza ritegno e senza vergogna per provare a nascondere la totale assenza di vigilanza da parte del sindaco e degli assessori sui comportamenti amministrativi del braccio destro di Masci». Secondo il gruppo consigliare di opposizione, la vicenda è destinata a ripercuotersi sui dipendenti: «La fragilità di una difesa dell’indifendibile oggi scade nel ridicolo e nell’offesa – si legge nel comunicato dei consiglieri di centro-sinistra –. Pur di difendere la posizione dei suoi fedelissimi, il sindaco Masci infanga centinaia di madri e padri di famiglia che lavorano al Comune, annunciando di volerli sottoporre al test antidroga. Totale solidarietà ai tantissimi dipendenti perbene del Comune di Pescara, infangati da un sindaco diventato spregiudicato e disperato».